A complicare il lavoro dei soccorritori – impegnati in una disperata corsa contro il tempo – le oltre 800 scosse di assestamento, dalla notte di martedì. Una, violentissima – di magnitudo 5.1 -, ha provocato il panico, oggi, a Durazzo, poco prima di mezzogiorno. Molti pazienti dell'ospedale, già segnato dal sisma, hanno abbandonato di corsa i loro letti per scendere in strada. Mentre lunghe file di auto congestionavano la circolazione all'uscita della città; chi può, insomma, tenta di fuggire.
Nel frattempo si aggrava il bilancio delle vittime, salite a 47. Tra loro anche la fidanzata del figlio del Premier albanese Rama, e tutta la sua famiglia. Gli ultimi quattro corpi ritrovati sono quelli di una mamma con i suoi tre bambini, estratti dalle macerie della loro villetta di tre piani a Durazzo. In questa città, la scossa di magnitudo 6,2, avrebbe sollevato il suolo di 10 centimetri. Intanto si continua a scavare, anche a mani nude, alla ricerca di eventuali persone ancora in vita tra i palazzi crollati. Le speranze sono ormai ridotte al lumicino, ma non si arresta il lavoro delle centinaia di soccorritori sui luoghi del disastro.
In prima linea i Vigili del Fuoco italiani, cui è andato il ringraziamento del Presidente albanese Ilir Meta. Una gara di solidarietà che per una volta, almeno per qualche giorno, sta unendo popoli dei Balcani da sempre divisi da rancori e rivalità. In Albania, in queste ore, sono giunte squadre di soccorso, militari ed unità cinofile, da Serbia, Kosovo, Macedonia, Croazia. Lavorano spalla a spalla, per un comune obiettivo. Un miracolo, insomma, si è già compiuto, nella speranza che qualche altro superstite venga estratto dalle macerie.