Ali Khamenei: “la promessa di eliminare Israele sarà mantenuta”

La Guida Suprema dell'Iran a colloquio con il leader politico di Hamas Haniyeh, in occasione delle esequie di Raisi. Sempre più teso, intanto, il confronto UE-Mosca sullo sfondo del conflitto in Ucraina

“Vedremo il giorno in cui la Palestina passerà dal fiume al mare”, ha dichiarato Khamenei, dopo un colloquio con il capo dell'ufficio politico di Hamas. Infiammata la retorica della Guida Suprema, nel giorno della cerimonia d'addio – a Teheran – al defunto Presidente Raisi. Al contempo un approccio cauto, alla questione delle cause dell'incidente aereo. Sostenere la tesi – pur improbabile – del sabotaggio, costringerebbe la leadership iraniana ad una reazione estrema. L'impressione invece è che voglia preservare lo status quo; visto anche il crescente isolamento internazionale dello Stato Ebraico.

Pesante l'effetto della richiesta della procura della Corte penale internazionale di un mandato d'arresto contro il Premier e il Ministro della Difesa. Accuse “senza basi”, hanno tuonato autorità israeliane. Casa Bianca aperta, dal canto suo, alla possibilità di sanzioni contro la Corte dell'Aja. A livello di immagine un passo rischioso; con l'Europa già in ordine sparso su questo dossier. Oslo ha messo in chiaro che non esiterebbe ad arrestare Netanyahu, qualora entrasse nel Paese a seguito dell'emissione di un mandato. Proprio la Norvegia - insieme a Spagna ed Irlanda - ha annunciato oggi il riconoscimento ufficiale dello Stato palestinese dal 28 maggio. Per tutta risposta Washington ha nuovamente espresso la propria contrarietà a fughe in avanti.

Nessuna traccia, insomma, in Occidente, di quella dichiarata unità d'intenti che caratterizza invece il supporto all'Ucraina. Dura – ma al momento solo vocale – la reazione di Mosca al via libera dell'UE alla confisca dei proventi degli asset russi congelati. Forse una replica indiretta, però, l'annuncio – non smentito da Peskov - di modifiche unilaterali ai confini marittimi nel Baltico: divenuto una sorta di “lago NATO” dopo l'adesione di Finlandia e Svezia. Che fornirà un sostegno militare a Kiev di oltre 2 miliardi di dollari l'anno. Da verificare, però, l'impatto sul campo. Pare piuttosto la carenza di uomini in prima linea, infatti, la principale vulnerabilità ucraina. Aggravata dalla recente avanzata russa nel Kharkiv. Per stabilizzare il fronte, infatti, sarebbero state dirottate risorse da settori critici del Donbass: forse il reale obiettivo di Mosca. Che secondo le autorità britanniche starebbe ricevendo aiuti militari letali” dalla Cina. In giornata il Primo Ministro Sunak ha inoltre deciso di avviare le procedure per lo scioglimento della Camera dei Comuni, indicando la data del 4 luglio per le elezioni politiche anticipate.

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