Alta tensione tra Israele ed Hezbollah. Attesa per il discorso di Netanyahu all'Onu
Sarebbero oltre 700 le vittime dei raid israeliani in Libano da lunedì. È la stima di Al Jazeera: 600 solo nei primi due giorni. Oggi altri 9 morti nel sud del Paese: 4 erano bambini. Non si ferma insomma la devastante campagna aerea di Tel Aviv e nemmeno, dall'altra parte, il lancio di razzi di Hezbollah verso lo Stato ebraico. L'Idf continua le sue operazioni contro Beirut e anche nella Striscia: almeno 11 persone sarebbero rimaste uccise in un attacco aereo contro una scuola nel nord di Gaza, usata come rifugio dagli sfollati. L'esercito di Tel Aviv, da parte sua, dichiara di aver colpito un obiettivo militare. Dall'altra parte del mondo intanto, a New York, si attende il discorso del premier israeliano Netanyahu all'Assemblea generale Onu, previsto nel pomeriggio. Prima di lui il presidente dell'Autorità palestinese Abbas ha chiesto di smettere di fornire armi a Israele e di fermare la guerra, sottolineando che la stessa Autorità dovrebbe esercitare la piena giurisdizione su Gaza dopo la fine del conflitto. Tel Aviv afferma che proprio dagli Usa riceverà un pacchetto di aiuti militari da 8,7 miliardi di dollari. Nella notte l'ufficio del primo ministro israeliano precisa, a fronte di quella che sembrava una bocciatura del piano Usa di pace, di “condividere gli obiettivi dell'iniziativa di cessate il fuoco in Libano e apprezzare gli sforzi degli Stati Uniti in questo senso”.
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