Ancora tensioni tra Cina e Taiwan e tra Russia e Stati Uniti
La centrale nucleare di Zaporizhzhia al centro dell'attenzione
In collegamento alla decima Conferenza di Mosca sulla situazione internazionale, parla il ministro della Difesa cinese Wei Fenghe: "La separazione per l'indipendenza di Taiwan non finirà mai bene - ha detto - e l'interferenza di forze esterne non avrà mai successo". Intanto il ministero della Difesa taiwanese ha rilevato la presenza di 5 navi da guerra e 17 caccia cinesi intorno all'isola. Alla stessa conferenza il presidente russo Vladimir Putin ha attaccato gli Stati Uniti, accusandoli di voler "prolungare il conflitto" e di usare il popolo ucraino come "carne da cannone mentre portano avanti il progetto anti-Russia". Poi ha precisato: "L'avventura americana a Taiwan fa parte di una strategia deliberata e consapevole per destabilizzare la situazione nel mondo".
Intanto resta tesa la situazione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. In seguito a un colloquio telefonico tra Macron e Zelensky, il presidente francese ha lanciato un appello a Mosca affinchè ritiri le sue truppe dall'impianto. Anche il Psd rdi San Marino si unisce agli appelli internazionali affinché Mosca desista dall'occupazione dell'impianto e ritiri le sue forze militari. E, nel suo videomessaggio quotidiano, il presidente ucraino aveva parlato di ricatto atomico da parte dei russi, chiedendo nuovamente la demilitarizzazione della centrale. Nel frattempo le Nazioni Unite hanno chiarito di disporre delle capacità logistiche e di sicurezza per una visita degli ispettori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica a Zaporizhzhia, ma un diplomatico russo ha dichiarato che sarebbe troppo pericoloso per loro passare da Kiev, linea del fronte. E l'Onu ha precisato che la visita è possibile solo in seguito a un'intesa tra Russia e Ucraina.
In mattinata alcune esplosioni in un deposito di munizioni in Crimea che la Difesa russa ha descritto come un'operazione di sabotaggio.
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