Attacco 'preventivo' di Israele contro Hezbollah in Libano
Lampi di guerra fra i miliziani di Hezbolla, con base in Libano, ed Israele, mentre al Cairo sono nel vivo i negoziati per una tregua di almeno 72 del conflitto a Gaza. Le milizie sciite hanno risposto lanciando più di 320 razzi e diversi droni carichi di esplosivo: alcuni sono stati intercettati, mentre altri hanno causato danni e feriti.
È uno degli scontri più intensi degli ultimi mesi tra Israele e il gruppo paramilitare libanese, che sostiene Hamas ed è sostenuto dall’Iran: tre persone libanesi sono state uccise e diverse infrastrutture sono state danneggiate, anche della rete elettrica e idraulica. I media israeliani hanno riportato che è stato ucciso un soldato israeliano, colpito dalle schegge provocate dall’intercettazione di un missile.
Il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu ha poi detto che questa “non è la fine della storia”. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dichiarato lo stato d’emergenza per le prossime 48 ore. Il leader di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah ha parlato dell’attacco in un discorso trasmesso in televisione domenica pomeriggio, in cui ha detto che il gruppo continuerà a sostenere i palestinesi di Gaza dal Libano: “Qualsiasi speranza di mettere a tacere i fronti di sostegno, in particolare il fronte libanese, fallirà; continueremo a sostenere Gaza, indipendentemente dai sacrifici che ci saranno”, senza però specificare se ci saranno nuovi attacchi contro Israele a breve. Intanto navi americane vicine a Israele si sono posizionate contro la minaccia dell'Iran.
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