Attesa per le mosse del Generale Gantz
La corrispondenza di Massimo Caviglia
Quali saranno le mosse del Generale Gantz nei prossimi 28 giorni, dopo che Netanyahu ha rimesso il mandato nelle mani del presidente Rivlin per non essere riuscito a formare il governo? Anche se i numeri della sua coalizione non si discostano molto da quelli del premier, appena stasera avrà ottenuto l’incarico Gantz tenterà di cooptare il Likud in un governo di unità nazionale, chiedendogli di scegliere un nuovo leader di partito e di abbandonare Netanyahu, anche se dall’Avvocatura dello Stato filtrano voci che si vada verso l’archiviazione dall’accusa di corruzione.
Oppure cercherà di dare vita a un governo di minoranza con l'appoggio esterno del Partito arabo unito e della destra di Lieberman, nonostante per un partito di centro come Blu e Bianco sia un’ipotesi poco realistica. Intanto, mentre il Paese è in attesa di un governo e di un Primo ministro, ieri si è di nuovo riunito a Gerusalemme il consiglio di sicurezza per decidere come reagire a un attacco di Teheran in risposta ai blitz israeliani contro obiettivi militari iraniani.
Rafforzato dal ritiro americano dalla Siria e dal patto fra Erdogan e Putin, l’Iran potrebbe reagire per la prima volta alle incursioni israeliane, e l’attacco di settembre contro le infrastrutture petrolifere saudite ha dimostrato la capacità dei pasdaran di colpire con missili e droni difficilmente intercettabili perché lanciati a bassa quota. Israele ha due possibilità: la prima è affrontare direttamente l’Iran, ma ciò comporterebbe un gran numero di vittime da entrambe le parti. La seconda è creare un canale di comunicazione tramite la Russia, come hanno fatto i sauditi dopo l’attacco iraniano. Per Israele è il momento di decidere, e per farlo serve al più presto un governo e un premier.
Massimo Caviglia