Soltanto nelle ultime 24 ore la Russia ha lanciato 48 attacchi contro civili nella regione del Donetsk, secondo la polizia nazionale ucraina, che sostiene siano state attaccate 15 città, tra cui Bakhmut, Da Mosca avrebbero utilizzato missili S-300, aerei, lanciarazzi multipli artiglieria, mortai e carri armati. Il governatore della regione di Donetsk, ha dichiarato nel suo briefing quotidiano che due civili sono stati uccisi e quattro sono rimasti feriti nell'ultimo giorno. Da parte sua il ministro degli Esteri ucraino Kuleba assicura che il suo governo intende continuare a difendere Bakhmut. "Se ci ritirassimo, cosa cambierebbe? La Russia continuerebbe la sua offensiva contro Chasiv Yar, quindi ogni città dietro Bakhmut potrebbe subire la stessa sorte". Ha detto paragonando la difesa della città a quella di una casa contro un intruso che cerca di ucciderne gli abitanti e di sottrarre loro tutto ciò che possiedono. Mentre i combattimenti intorno alla città di Bakhmut, nell'Ucraina orientale, sono ancora in corso, le forze armate ucraine hanno già preparato una nuova posizione difensiva a pochi chilometri dalla linea del fronte. Uno di questi punti è proprio Chasiv Yar, a soli 10 chilometri da Bakhmut. Qui vivevano circa 13.000 residenti, quanti siano rimasti fino ad oggi non è chiaro nemmeno alla polizia. Gli anziani soffrono le conseguenze della guerra, si trovano nei luoghi in cui viene distribuita l'acqua potabile, che in città è scarsa quanto il gas e l'elettricità. Sembra chiaro che sarà questo il prossimo luogo che verrà difeso se Bakhmut dovesse cadere nelle mani dei russi. Dopo la preghiera dell'Angelus di domenica, Papa Francesco ha ricordato lo scorso anno l'atto di consacrazione di Russia e Ucraina al Cuore Immacolato di Maria invocando il dono della pace ed invitato a non dimenticare il 'popolo ucraino martire'.