CORRISPONDENZA

Balneari: Corte Ue ribadisce, Italia deve mettere a gara le spiagge, giallo su impegno del governo con Bruxelles

La corrispondenza di Fabio Fantozzi de La Presse

"Le concessioni delle spiagge italiane non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente”. A dirlo è la Corte dell’Ue nell’attesa sentenza su un parere richiesto dal Tar della Puglia. Nessuna sorpresa, in realtà, perché i giudici del Lussemburgo non fanno altro che confermare l’impostazione della Commissione europea. Ovvero che la direttiva Bolkestein sulla liberalizzazione dei servizi va applicata anche alle concessioni balneari e che queste devono andare a gara. Bruxelles si attende, dunque, che il governo cancelli la proroga al 2024 delle attuali concessioni. Inoltre, i giudici nazionali e le autorità amministrative sono tenuti ad applicare le norme europee, anche andando contro le disposizioni di diritto nazionale.

Plaude la Commissione che torna a chiedere all’Italia di applicare la direttiva, finendo però al centro di un piccolo giallo: una portavoce dell’Esecutivo Ue prima riferisce che il commissario Breton, nella sua visita a Roma della scorsa settimana, ha avuto rassicurazioni dalla premier Meloni sull’adeguamento alla normativa europea al più presto. Poi però fa marcia indietro: il tema non era al centro dell’incontro e non c’è stato nessun impegno, né da Roma, né da Bruxelles. Intanto arriva un’apertura dal governo. La sentenza “ce l'aspettavamo, non è che sia una sorpresa”, ha commentato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che annuncia di voler andare avanti sulla mappatura delle spiagge.

Fabio Fantozzi (La Presse)

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