Biden frena Israele, Teheran: “Non vogliamo guerra con Usa, ma pronti ad agire”
Per l'Iran la risposta all’omicidio nell’ambasciata in Siria “può considerarsi conclusa” con l’attacco di sabato
Il presidente statunitense Biden frena per il momento la risposta di Israele all'attacco di sabato sera dell'Iran in cui ha lanciato più di 300 tra droni e missili contro obiettivi israeliani.
Attacco quasi del tutto neutralizzato dai sistemi di difesa israeliani, anche grazie alla collaborazione di diversi alleati internazionali: soprattutto Stati Uniti e Regno Unito, ma anche alcuni paesi arabi dell’area che soprattutto negli ultimi anni stanno mantenendo buoni rapporti con Israele, come la Giordania.
Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale statunitense, John Kirby, domenica ha detto: “Non vogliamo che ci sia una guerra più ampia contro l’Iran”. "Esigeremo un prezzo nel modo e nel momento che ci conviene", avverte però il ministro Gantz.
Teheran non vuole "impegnarsi in un conflitto" con gli Usa ma si riserva di "rispondere" a eventuali operazioni militari americane, afferma la delegazione iraniana all'Onu. Quella israeliana chiede al Consiglio di sicurezza "tutte le sanzioni possibili" contro Teheran.
L’attacco iraniano era una ritorsione contro Israele per l’omicidio nell’ambasciata iraniana in Siria di Mohammad Reza Zahedi, importante generale delle Guardie rivoluzionarie, una potente forza militare iraniana. Un questione che per l'Iran “può considerarsi conclusa” con l’attacco di sabato.
[Banner_Google_ADS]