L'incontro di ieri tra Vladimir Putin e Joe Biden è stato "alquanto positivo". Questa la prima reazione del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato da Interfax. "Sto rientrando alla Casa Bianca dal mio primo viaggio oltreoceano da presidente. Dopo una settimana intensa è chiaro che l'America è tornata, che le nostre alleanze sono più forti che mai e che siamo pronti ad affrontare le più dure sfide globali dei nostri tempi a fianco ai nostri alleati", è invece il tweet di Joe Biden, tracciando un bilancio del suo viaggio in Europa.
Nella biblioteca di Villa La Grange a Ginevra è cominciato il disgelo, l'inizio di una collaborazione che potrà presto concretizzarsi a partire dal ritorno dei rispettivi ambasciatori. E poi consultazioni contro i cyber attacchi e avvio di negoziati sul disarmo. Con tanto di dichiarazione comune sulla stabilità nucleare volta a scongiurare una guerra atomica.
Le conferenze stampa separate, successive al faccia a faccia, hanno alimentato un moderato ottimismo, con il riconoscimento di una "responsabilità comune globale" e della necessità di dialogare, anche quando non si è d'accordo. "I colloqui sono stati molto costruttivi, non c'è alcun genere di ostilità tra noi", le prime parole di Putin, che ha ottenuto quel che voleva: il riconoscimento e il rispetto per la Russia nell'arena internazionale. "Biden è uno statista molto esperto, equilibrato, ha valori morali, abbiamo trovato un linguaggio comune. Questo non vuol dire che ci prometteremo amicizia eterna o dobbiamo cercare le nostre rispettive anime ma ho visto una scintilla di speranza nei suoi occhi", ha aggiunto.
Anche il presidente Usa ha condiviso in conferenza stampa le prospettive di collaborazione con Mosca, ricordando che "un'altra Guerra Fredda non sarebbe nell'interesse di nessuno". "Sono venuto a fare quello che dovevo" con l'obiettivo di "avere relazioni stabili e prevedibili: l'incontro è stato buono, c'è una genuina prospettiva di migliorare significativamente le relazioni" fra Stati Uniti e Russia, ha detto. "La mia agenda non è contro la Russia, ma per gli americani", ha assicurato. Ma il presidente americano ha ammonito che continuerà a sollevare la questione dei diritti umani "perchè sono nel nostro Dna" e che gli Usa risponderanno ad azioni ostili russe, come le interferenze nelle elezioni o gli hackeraggi.