Borse, lunedì nero e big tech. L'economista: "Stanno gonfiando una bolla speculativa"
Era dai tempi del Covid che la borsa non rimbalzava così: momenti di tensione che lunedì scorso hanno interessati i mercati finanziari globali. La borsa di Tokyo crolla del 12%, influenzata negativamente dal secondo rialzo dei tassi della Banca del Giappone in 17 anni, che ha fatto impennare lo yen rispetto al dollaro, rendendo i titoli giapponesi - e le esportazioni del Paese - più costosi.
Anche i listini di Stati Uniti, Regno Unito ed Europa sono scesi a causa dei timori di un rallentamento dell'economia americana. Wall Street, che cede il 2,6%. Ma sull'azionario risentono soprattutto le grandi aziende tecnologiche americane. "Gli analisti sostengono si stia gonfiando una bolla speculativa per i titoli delle big tech - commenta Andrea Ropa, direttore del QN Economia e Lavoro - e questo ha contribuito a far scendere le quotazioni".
I funzionari della Fed si muovo per rassicurare i mercati: per alcuni analisti la banca centrale Usa ha atteso troppo per allentare la sua stretta monetaria e ora sarebbe pronta a una riduzione d'emergenza dei tassi d'interesse. I recenti dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti hanno alimentato i timori di una recessione americana e influenzato l'andamento delle Borse. "Il governatore della Fed Powell avrà motivazioni importanti per mantenere questa stretta monetaria - continua Ropa -: l'inflazione ad esempio non è ancora sotto controllo negli Usa".
Nel video l'intervista ad Andrea Ropa, direttore del QN Economia e Lavoro
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