Brexit: al via la legge anti-no deal
Prove di dialogo fra Theresa May e Jeremy Corbyn
Via libera finale dei Comuni alla legge anti-no deal imposta da una maggioranza trasversale al governo May che trasforma in obbligo l'impegno preso dalla premier Tory di chiedere un'ulteriore proroga della Brexit all'Ue in caso di rischio di divorzio senz'accordo.
La decisione è stata presa nella notte dalla Camera dei Comuni britannica, imponendo al governo con un maggioranza trasversale di appena un voto - 313 a 312 - una legge ad hoc promossa dalla deputata laburista Yvette Cooper e approvata con un'irrituale procedura sprint di poche ore, non senza polemiche. Si è trattato dell'ultimo colpo a effetto di un Paese in piena fibrillazione, impegnato a provare a fare ciò che non è riuscita a fare in quasi tre anni: in un'affannata corsa contro il tempo alla caccia di una via d'uscita sul dossier Brexit.
Ieri si è tenuto anche un primo incontro faccia a faccia a Westminster fra la premier Theresa May e il leader dell'opposizione laburista Jeremy Corbyn. Colloquio andato "molto bene", secondo le poche parole strappate inizialmente al volo da una giornalista al 'compagno Jeremy'; "utile, ma non risolutivo", secondo quelle di una successiva dichiarazione più articolata e molto cauta. "Abbiamo avuto discussioni esplorative costruttive su come rompere lo stallo", è stato il commento ufficiale di un portavoce del Labour. Mentre anche Downing Street si è limitata a evocare un'atmosfera "costruttiva". Il programma è di andare avanti domani e fino al weekend compreso per tentare di chiudere la partita.
Oltre del resto non si si può spingere. "Il 12 aprile è la data ultima per l'approvazione" dell'accordo, ha ricordato con l'orologio in mano il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker.