Brexit, l'Irlanda si prepara al “no deal”
Intanto il premier irlandese Leo Vardkar ha annunciato che il suo governo ha accelerato la preparazione del piano in caso di un “no deal” (senza accordo) sulla Brexit ma ha anche ribadito che l'intesa sul tavolo è l'unica valida. "Siamo disponibili a fornire rassicurazioni e garanzie al Regno Unito ma che non contraddicano o cambino ciò che è stato concordato a novembre", ha chiarito al Guardian il premier irlandese annunciando una telefonata con rappresentanti di Downing Street.
Anche il nuovo ministro della Brexit di Theresa May, Stephen Barclay, ammette che ci sta preparando per un eventuale non deal: “È una questione di responsabilità”. Ribadisce che “l'accordo firmato da Gb e Ue è l'unico modo per mitigare questo rischio. Stiamo lavorando tutti duramente per scongiurare questa ipotesi, ma sarà molto dura, se l'Ue non ci viene incontro sulla questione del backstop in Irlanda”.
Il cosiddetto backstop – termine mutuano dal baseball – consiste in una sorta di “rete di protezione”: nel gergo di chi si occupa di Brexit, indica una soluzione “di sicurezza” sul confine tra Irlanda e Irlanda del Nord nel caso i negoziatori europei e britannici non trovino un accordo complessivo. In pratica, la situazione rimarrebbe uguale a quella attuale malgrado l’entrata in vigore del nuovo “confine”: l’Irlanda del Nord rimarrebbe nel mercato comune europeo e nell’unione doganale senza quindi che vengano ripristinati i controlli alla frontiera con l’Irlanda.
fm