Brexit: seduta cruciale
La premier ha rivendicato di voler chiudere “un accordo nell'interesse nazionale” e ha ribadito che il Regno Unito “riprenderà il controllo” dei suoi confini.
Nel pomeriggio la riunione del governo per l'esame del testo.
Secondo i media americani, non è escluso che l'ok ci sia, ma con la defezione di alcuni ministri: si parla di un paio nomi, fra cui Andrea Leadsom e Liam Fox, entrambi 'brexiteers' convinti.
Al momento non vi sono conferme, anche se si parla di un'imminente partenza per Bruxelles del Ministro per la Brexit, Dominic Raab, che nell'eventualità dovrebbe incontrare il capo negoziatore europeo, Michael Barnier, per un annuncio congiunto del progresso acquisito.
Una bozza d'intesa destinata a "non accontentare nessuno, né i sostenitori di Leave, né quelli di Remain” afferma l'ex premier laburista Tony Blair, tornando a invocare come "unica soluzione" quella di "ridare la parola al popolo" attraverso un secondo referendum, dopo quello vinto dal fronte pro Leave nel giugno 2016.
Continua a ribadire la contrarietà ad un ritorno alle urne la premier May sostenendo che Londra "lascerà l'Ue, l'unione doganale, la politica comune sulla pesca e sull'agricoltura".
Una secca risposta agli attacchi del leader laburista Jeremy Corbyn, che ha affermato: “2 anni di caos per negoziare un cattivo accordo”.
Il vertice straordinario sulla Brexit, se il gabinetto May darà il suo ok all'accordo, potrebbe tenersi il 25 novembre.
Silvia Sacchi