Brexit, Theresa May supera il voto di fiducia
Il leader dell’opposizione laburista britannica, Jeremy Corbyn, si è detto disposto a incontrare Theresa May sul dossier Brexit, ma ha chiesto alla premier di “togliere dal tavolo” qualunque ipotesi di divorzio no deal dall’Ue. Anche il capogruppo degli indipendentisti scozzesi dell’Snp, Ian Blackford, ha detto sì a un “confronto costruttivo” con May. La May ha cominciato un giro di incontri con alti rappresentanti dei partiti in Parlamento per i negoziati. Al primo tavolo hanno partecipato i vertici dei LibDem, Snp e Plaid Cymru. Poi lunedì tornerà di nuovo alla Camera dei Comuni per presentare un piano B, alla luce di quello che sarà emerso dagli incontri.
Cosa potrebbe succedere adesso? Quello che gli ambienti economici temono di più è lo scenario di un no deal. La May potrebbe impegnarsi a tornare a negoziare con Bruxelles oppure chiedere un rinvio della data della Brexit, fissata al momento per il 29 marzo. Altra opzione sarebbe quella di un secondo referendum, finora sempre respinta dalla premier. "Mai il rischio no deal è stato così alto", ha avvertito il capo negoziatore Ue per la Brexit, Michel Barnier. Dalla Commissione Ue, intanto, il presidente Jean-Claude Juncker ha ribadito che "l'accordo è un compromesso equo e il miglior accordo possibile". Secondo il Times, l'Ue sta valutando l'ipotesi di rinviare la Brexit fino al 2020, dopo che Francia e Germania hanno espresso la loro disponibilità a estendere i negoziati sul divorzio vista la situazione politica interna del Regno Unito.
fm