È una partita dal risultato imprevedibile quella che vede, al centro della scena, Theresa May e l'accordo sull'uscita della Gran Bretagna dall'Ue. In serata è previsto il risultato della votazione del Parlamento che si dovrà pronunciare sull'intesa raggiunta con Bruxelles. Le previsioni non sono delle migliori per la premier britannica che potrebbe rischiare la mozione di sfiducia in caso di sconfitta nella votazione. I voti contrari, oltre che dalle opposizioni, potrebbero arrivare anche da una parte degli alleati. I critici nei confronti di May giudicano la sua opzione come un'uscita 'di facciata'.
Uno degli aspetti più dibattuti è il cosiddetto “backstop”, cioè le disposizioni di emergenza per il confine tra Irlanda e Irlanda del Nord nel caso di mancato accordo con Bruxelles. Su questo fronte, dall'Unione europea sono arrivate rassicurazioni. Nelle scorse ore l'invito del conservatore Geoffrey Cox verso i deputati contrari, per ripensarci e guardare all'accordo proposto come l'unico in grado di rispettare il mandato referendario del 2016 e la tutela di posti di lavoro e sicurezza.
Ma lo scenario è ancora tutto da definire. Il rischio paventato è di arrivare al "no deal", ma si potrebbe anche raggiungere un nuovo accordo, finire ad elezioni anticipate o a un referendum bis. Il ministro degli esteri tedesco, Heiko Maas, prevede che ci saranno nuovi colloqui in caso di voto negativo. Il commissario europeo Pierre Moscovici ha parlato di “conseguenze decisive” del passaggio parlamentare, ma senza sbilanciarsi.
mt
Uno degli aspetti più dibattuti è il cosiddetto “backstop”, cioè le disposizioni di emergenza per il confine tra Irlanda e Irlanda del Nord nel caso di mancato accordo con Bruxelles. Su questo fronte, dall'Unione europea sono arrivate rassicurazioni. Nelle scorse ore l'invito del conservatore Geoffrey Cox verso i deputati contrari, per ripensarci e guardare all'accordo proposto come l'unico in grado di rispettare il mandato referendario del 2016 e la tutela di posti di lavoro e sicurezza.
Ma lo scenario è ancora tutto da definire. Il rischio paventato è di arrivare al "no deal", ma si potrebbe anche raggiungere un nuovo accordo, finire ad elezioni anticipate o a un referendum bis. Il ministro degli esteri tedesco, Heiko Maas, prevede che ci saranno nuovi colloqui in caso di voto negativo. Il commissario europeo Pierre Moscovici ha parlato di “conseguenze decisive” del passaggio parlamentare, ma senza sbilanciarsi.
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