'Cessate il fuoco' in Nagorno-Karabakh: Baku esulta, disordini a Erevan
A "benedire" l'accordo Vladimir Putin: già inviate truppe per il "peacekeeping"
A 'benedire' l'accordo per il cessate il fuoco il presidente russo Vladimir Putin che già questa notte ha cominciato a dispiegare un contingente di peacekeeping nel Nagorno-Karabakh in contemporanea con il ritiro delle forze armate armene. In Azerbaijan scene di giubilo con il Presidente Ilham Aliyev che ha commentato affermando che l'accordo equivale ad una capitolazione armena.
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Per il primo ministro armeno Nikol Pashinyan si tratta di una "intesa dolorosa" dettata dalla volontà di porre fine ai combattimenti. Poco dopo l'annuncio del cessate il fuoco una folla inferocita ha invaso la sede del governo armeno a Erevan saccheggiando e vandalizzando gli uffici. Assaltato, dai manifestanti contrari all'intesa, anche il Parlamento. Un cessate il fuoco che, fin dalle prime ore, appare fragile nonostante abbia messo d'accordo Russia e Turchia, sotto la cui influenza si è consumata negli anni la contesa del Nagorno-Karabakh tra armeni ed azeri.