Clima teso a Taiwan, Cisgiordania e Ucraina
Ancora alta la tensione a Taiwan, il cui esercito ha cominciato un'esercitazione di artiglieria con proiettili veri per simulare una difesa dell'isola, dopo giorni di manovre militari cinesi, una risposta forte alla visita sull'isola della speaker della Camera americana Nancy Pelosi. Pechino annuncia che farà un'esercitazione con proiettili veri tra l'11 e il 13 agosto. Il ministro degli Esteri di Taipei, Joseph Wu, accusa la Cina di preparare l'invasione dell'isola per cambiarne lo status quo. A stretto giro la risposta di Pechino: “La Cina è una sola e la linea mediana non esiste”.
Altro fronte caldo in Cisgiordania, a Nablus: tre i palestinesi uccisi oggi in uno scontro a fuoco con l'esercito israeliano e 40 i feriti, di cui quattro gravi. Tra le vittime c'è un combattente della Jihad islamica locale. A riferirlo è l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, secondo la quale, più a Sud, a Hebron, un ragazzo di 17 anni è stato colpito a morte dal fuoco di soldati durante scontri fra reparti dell'esercito e gruppi di dimostranti scesi in strada per protestare contro l'uccisione dei tre miliziani palestinesi.
Ancora paura in Ucraina per la centrale nucleare di Zaporizhzhia, seriamente danneggiata. L'Ue condanna gli attacchi degli ultimi giorni allo stabilimento, ma assicura “le radiazioni sono a norma”. Sul campo pesanti combattimenti nel Donetsk, con insistenti bombardamenti russi. Mentre prende il via da oggi la riduzione del 15% dei consumi di gas nell'Unione europea – percentuale che si abbassa al 7% per l'Italia – per far fronte alla crisi dei prezzi dell'energia. La Russia intanto taglia anche il petrolio all'Ue, interrompendo le consegne attraverso l'oleodotto Druzhba, che transita in Ucraina, verso Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca.
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