Conferenza Onu sullo Yemen: diminuiscono i fondi per sostenere il Paese
Si è conclusa, con un risultato deludente, la riunione virtuale, ospitata dall'Arabia Saudita e organizzata dalle Nazioni Unite, per far fronte alla crisi in Yemen: i Paesi donatori, tra i quali gli Emirati Arabi, sono riusciti a raccogliere solamente 1 miliardo e 35 milioni di dollari in aiuti umanitari, rispetto agli oltre 2 miliardi necessari e ai 3,2 messi insieme lo scorso anno. E lo Yemen, secondo le Nazioni Unite, si trova ora sull’orlo di una tragedia.
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha sottolineato come la somma necessaria per permettere alle agenzie umanitarie di proseguire le diverse missioni ammonti a 2,41 miliardi di dollari e il mancato raggiungimento dei fondi metta a rischio la maggior parte dei programmi portati avanti in Yemen. Il Paese è "appeso a un filo", ha detto Guterres, aggiungendo che se il Coronavirus rappresenta una minaccia ovunque, qui è una corsa contro il tempo: il sistema sanitario, dopo oltre cinque anni di guerra, è in ginocchio.
L'appello, dunque, è di nuovo per un cessate il fuoco immediato. Gli scontri vanno avanti, ad ondate, sia al Nord che al Sud del Paese. Da una parte i ribelli sciiti, sostenuti dall’Iran, dall'altra le forze fedeli al presidente yemenita, Rabbo Mansour Hadi, l'unico riconosciuto dalla comunità internazionale e sostenuto dalla colazione araba, guidata dall'Arabia Saudita e della quale fanno parte anche gli Emirati Arabi.
Il 26 aprile scorso si sono riaccese le tensioni anche nei territori meridionali, intorno al porto di Aden, uno dei principali focolai di Corornavirus del Paese, dopo che i separatisti del Consiglio di Transizione Meridionale, peraltro in parte sostenuti dagli Emirati Arabi in un inedito faccia a faccia con l'Arabia Saudita, hanno proclamato un governo autonomo nel Sud del Paese.
E se la portavoce della Croce Rossa internazionale per lo Yemen, ha ricordato nel corso della conferenza come il Paese abbia sofferto la peggiore crisi umanitaria del mondo e veda l'80% della popolazione bisognosa di aiuti umanitari, il rappresentante dei ribelli Houthi ha accusato l'Arabia Saudita, principale donatore, di voler mostrare un volto umano di se stessa, quando invece rappresenta il principale aggressore.