Consiglio europeo: pesanti dazi sul grano di Russia e Bielorussia
Utilizzo in favore di Kiev degli interessi ricavati dai beni russi congelati a causa delle sanzioni
L’ultima decisione, in ordine di tempo, del Consiglio europeo è stata quella di imporre dazi sulle importazioni di grano da Russia e Bielorussia - fino al 50% del prezzo - per proteggere il mercato europeo dall’afflusso di grano a costo basso e colpire una delle fonti di finanziamento di Mosca che sequestra, e rivende, il grano ucraino.
Il vertice si è occupato, e molto, dei conflitti in atto: a proposito di Ucraina c’è l’accordo di massima per usare i proventi degli asset russi congelati a causa delle sanzioni - circa 3 miliardi l’anno - per finanziare l’acquisto di munizioni e sistemi di difesa. Soldi che potrebbero finire nella casse di Kiev già dalla prossima estate. Il nodo più intricato, nel corso dei negoziati, è stato quello sulla difesa comune europea: sullo strumento degli eurobond per finanziare una industria bellica comune si è registrata la netta opposizione di Germania e dei paesi frugali (Austria, Svezia, Danimarca) che ha vanificato l’apertura di Italia e Francia.
Per quanto riguarda la guerra in Medio Oriente, la dichiarazione comune dei 27 chiede il cessate il fuoco a Gaza, lo stop all’offensiva israeliana a Rafah e il rilascio degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. Il Presidente del Consiglio italiano, Meloni, si è detta soddisfatta dei risultati di un vertice che ha definito “difficile”. Roma ha lavorato anche per l’avvio dei negoziati per l’entrata della Bosnia nell’Unione Europea, un Paese con una storia martoriata e che ora vede una prospettiva fondamentale nell’ingresso in Europa.
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