CREDIT SUISSE

Crisi bancaria internazionale, l'analisi del direttore di Economy Sergio Luciano

La grande paura è che possa ripetersi quanto accaduto con la crisi del 2008, ma tra la situazione attuale e quanto accaduto in passato, spiega Luciano, ci sono rilevanti differenze.

Ubs acquista la rivale Credit Suisse per oltre 3 miliardi di euro, in uno storico accordo per cercare di disinnescare la crisi in atto nel sistema bancario e che fa nascere una delle maggiori banche d'Europa. Ubs otterrà fino a 100 miliardi di liquidità dalla Banca centrale svizzera per far fronte a eventuali perdite di Credit Suisse.

"C'è stato un intervento di salute pubblica - spiega Sergio Luciano, direttore Economy - per salvare una grande banca che stava andando a rotoli. È finita qui oppure siccome il settore bancario è interconnesso possiamo temere nuove complicazioni? Gli elementi a disposizione sono pochi, da quei pochi si direbbe che il Credit Suisse non fa testo, si sapeva da 10 anni che era nei guai e non riuscivano a venirne fuori. Diciamo quindi che dovrebbe essere una cosa abbastanza circoscritta. In quanto agli Stati Uniti, le autorità americane non permetteranno una crisi bancaria, questo si può escluderlo perché non ne hanno la mentalità".

La grande paura è che possa ripetersi quanto accaduto con la crisi del 2008, ma tra la situazione attuale e quanto accaduto in passato, spiega Sergio Luciano, ci sono rilevanti differenze.

"È un discorso diverso, in questi anni, dal 2008, sono cambiate un sacco di regole e pratiche nel mondo finanziario - aggiunge - per cui secondo me quel tipo di reazione a catena non ce la possiamo permettere e alla fine nessuno lo permetterà".

Nel servizio l'intervista a Sergio Luciano (Direttore Economy) 

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