Dall'OMS e da oltre 20 Paesi l'appello per un trattato contro le pandemie “Il momento di agire è ora: non possiamo aspettare la fine di questa pandemia per prepararci a lottare contro la prossima”. Così il Segretario dell'OMS Ghebreyesus nell'annunciare la firma, insieme ai leader di oltre 20 Stati di una sottoscrizione per un 'trattato internazionale sulle pandemie'. Oltre a Macron e alla Merkel, anche il premier Mario Draghi, il britannico Johnson, Sud-Corea, Sudafrica, Indonesia. Mentre il Covid-19 'approfitta delle nostre debolezze e divisioni' - si legge nel testo - 'questo impegno collettivo rappresenta una tappa importante per consolidare la preparazione alle pandemie al massimo livello politico. Ci saranno altre pandemie - scrivono i leader - e altre situazioni d'emergenza sanitaria. Nessun governo, né alcun organismo multilaterale può, da solo, far fronte a questa minaccia'. Si guarda alla cooperazione internazionale per migliorare, ad esempio, i sistemi di allerta, la condivisione delle informazioni, la ricerca, ma anche la produzione e la distribuzione' dei vaccini, dei farmaci, dei prodotti di diagnostica e quelli di protezione'. Proprio sui vaccini: si fissa l'impegno a garantirne un accesso universale ed equo, considerando l'immunizzazione come un “bene pubblico mondiale”.
Intanto, le vittime del coronavirus negli Stati Uniti sono più di 550mila; con 30.331.025 casi accertati, gli Usa sono il Paese con il maggior numero di infezioni e di vittime in termini assoluti. E' allarme in una Francia alle prese con una forte recrudescenza del virus in molte regioni, tra le quali quella di Parigi e vicino alla saturazione dei posti letto nei reparti di rianimazione saliti a sfiorare quota 5mila. Macron potrebbe annunciare già domani una nuova stretta dopo quella di metà marzo; sul tavolo anche la possibile chiusura delle scuole, che suscita polemiche. "Se non adottiamo misure, il rischio è che le scuole chiudano da sole", dice l'esecutivo. In Gran Bretagna, ieri zero decessi e si stima il calo del 90% delle morti fra gli anziani a marzo, a conferma dell'effetto di una campagna di vaccinazione rapida e condotta dando priorità esclusiva, dopo i sanitari alle fasce di età più anziane e ai vulnerabili.