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DeepSeek nel mirino delle autorità e della concorrenza

29 gen 2025

Nel giro di poche ore è diventato un fenomeno mondiale e l'app più scaricata. Oneri e onori per DeepSeek, che finisce sotto i riflettori di autorità e rivali nel campo dell'intelligenza artificiale. In Italia è improvvisamente sparita dagli store online, sia apple che android. E l'azienda cinese non ha dato spiegazioni: forse un'azione preventiva dopo l'intervento del Garante della privacy, che ha chiesto una lunga lista di informazioni per sincerarsi che i dati personali dei cittadini rimangano al sicuro. DeepSeek ha 20 giorni di tempo per rispondere. Quel che è certo, intanto, è che il suo exploit ha preso in contropiede gli Usa, che fino a poche ore fa non avevano rivali sul mercato. Una sfida a colpi di IA generativa, che sembra celare uno scontro tra Nazioni, Washington-Pechino. E arriva la mossa di OpenAI, che avanza l'ipotesi di un furto di proprietà intellettuale: secondo l'organizzazione madre di Chagpt, Deepseek ha utilizzato i suoi modelli per sviluppare il sistema open source. La Marina ha già vietato a tutti i suoi militari di usare di usare il chatbot cinese. Ma le grane per gli Usa non finiscono: il colosso tecnologico cinese Alibaba annuncia il lancio di una nuova versione della sua intelligenza artificiale, nota come Qwen2.5 Max, definendola “ancora meglio di DeepSeek e OpenAI”.





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