ISRAELE

Denuncia choc delle famiglie degli ostaggi a Gaza: donne rapite violentate; alcune incinte

Pubblicato un video; dure critiche alla linea Netanyahu. In Cisgiordana, intanto, quarto giorno di operazioni militari delle forze israeliane. Riportati pesanti scontri a Jenin

Pare davvero non vi sia limite all'orrore – all'abiezione -, nella tragica vicenda degli ostaggi israeliani, detenuti a Gaza. Pubblicato dal Forum delle famiglie un video nel quale si afferma come le donne rapite siano state violentate, e alcune siano rimaste addirittura incinte durante la prigionia. Ignorato - dai parenti dei sequestrati - il divieto a diffondere il filmato; accompagnato piuttosto da un potente messaggio politico. “Ogni cittadino – è stato detto – sappia che se verrà rapito, il premier farà di tutto per mantenere il suo posto, anche a costo di lasciarlo morire nei tunnel di Hamas”.

Ma Netanyahu pare ormai refrattario ad ogni pressione. Quelle internazionali – anche dell'alleato d'oltreoceano -, e quelle interne. Non solo delle famiglie. Si è parlato infatti di un durissimo j'accuse del titolare della Difesa Gallant, a seguito della scelta del Primo Ministro di far votare il gabinetto di sicurezza sulla presenza militare di Tsahal lungo il confine tra la Striscia e l'Egitto. Ovvero la questione tanto dibattuta, che avrebbe infine portato sull'orlo del collasso i negoziati per una tregua nella Striscia. In ciò che resta dell'exclave sarebbe appena iniziata la campagna di vaccinazione contro la poliomielite.

A fronte di una simile catastrofe umanitaria non cessano tuttavia i raid; l'agenzia palestinese Wafa ha riportato l'uccisione, o il ferimento, di decine di civili nel corso di attacchi aerei: dai sobborghi di Gaza City ai campi di Jabalia e Nuseirat. Senonché l'epicentro degli scontri pare in questa fase la Cisgiordania: l'ennesimo fronte aperto, di questa crisi che rischia di incendiare l'intero quadrante. Quarto giorno di operazioni, per le forze israeliane: con l'obiettivo dichiarato di decapitare le locali cellule terroristiche. Riportati pesanti combattimenti a Jenin, con ripetute incursioni nel campo profughi, e la demolizione di numerose strutture nel quartiere orientale della città. Dall'altra parte Hamas e Jihad islamica si sono congratulate con gli autori di due attacchi con autobomba nella zona di Gush Etzion, dove si trovano insediamenti di comunità ebraiche.

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