Documenti top secret a casa di Biden: la crisi più grave dall'inizio della presidenza
La corrispondenza da Washington di Marco Liconti (LA PRESSE)
Washington - Joe Biden sta affrontando la crisi più grave dall'inizio della sua Presidenza. La scoperta di una serie di documenti top secret, risalenti all'epoca in cui era vice presidente di Barack Obama, ritrovati in un suo ufficio privato di Washington e nella sua residenza personale in Delaware, non è solo imbarazzante, ma potrebbe avere gravi ripercussioni sul piano politico.
I primi documenti, che all'epoca non avrebbero dovuto essere nelle mani di Biden e meno che mai custoditi al di fuori di spazi autorizzati, sono stati ritrovati lo scorso 2 novembre, 6 giorni prima delle elezioni di midterm, ma la notizia è stata resa pubblica solamente all'inizio di questa settimana. Per i Repubblicani c'è stato un evidente tentativo di mantenere nascosta una vicenda che poteva danneggiare elettoralmente i Democratici. Senza contare, accusano sempre i Repubblicani, l'atteggiamento ben diverso del dipartimento di Giustizia nei confronti dell'ex presidente Donald Trump, nella vicenda dei documenti classificati, sequestrati dall'Fbi nel suo resort di Mar-a-Lago.
Poco dopo la prima ammissione, la Casa Bianca ha annunciato che altri documenti, risalenti allo stesso periodo, erano stati rinvenuti nel garage e nella libreria dell'abitazione privata del presidente. Sono "sorpreso" e "non so cosa contengano i documenti", ha detto il presidente, che ha assicurato "piena collaborazione" con le autorità che stanno esaminando la vicenda. Biden e la Casa Bianca hanno insistito sul fatto di avere "immediatamente" avvertito le autorità competenti, dopo la scoperta dei documenti riservati.
Al di là delle tante domande alle quali non è ancora stata data risposta, rimane l'ombra dei mesi intercorsi tra la data della prima scoperta, a ridosso delle elezioni, e quella nella quale la vicenda è stata resa pubblica. Il ministro della Giustizia, Merrick Garland, anch'egli sotto pressione, ha annunciato la nomina di un procuratore speciale, Robert Hur, che svolgerà un'indagine indipendente, al pari di quanto fatto mesi fa per la vicenda che coinvolge Trump. La mossa non placherà certamente l'opposizione Repubblicana, che potrebbe presto istituire una propria Commissione d'indagine alla Camera dei rappresentanti. Sarebbe una vera e propria spada di Damocle sui prossimi due anni della Presidenza Biden.
La corrispondenza da Washington di Marco Liconti (LA PRESSE)
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