ENERGIA

Draghi insiste sul tetto al prezzo del gas, intesa Ue per acquisti comuni

Draghi insiste sul tetto al prezzo del gas, intesa Ue per acquisti comuni.

I Paesi dell'Unione europea procederanno all'acquisto congiunto di gas per far valere sui mercati il loro peso strategico e politico e spuntare condizioni migliori. È quanto deciso dal consiglio Ue. Inoltre, in vista del prossimo inverno, i 27 procederanno a ricostituire le scorte anche comuni. Resta invece in sospeso il tema del tetto ai prezzi del gas e della riforma del mercato dell'energia elettrica. Draghi si fa portavoce di un'istanza comune ai Paesi del Sud Europa, e spiega ai leader che è necessario dare da subito un segnale "politico" a Mosca: l'Europa è determinata a raggiungere al più presto l'indipendenza dal gas russo e non ci sta al ricatto dei pagamenti in rubli per eludere le sanzioni.

Nel quadro delle azioni messe in campo per uscire dalla dipendenza dalle forniture dalla Russia rientra anche l'accordo per l'importazione dagli Stati Uniti di 15 miliardi di metri cubi di Gnl nel 2022. Un quantitativo destinato a salire a 50 miliardi di metri cubi entro i 2030, un quantitativo equivalente a un terzo delle attuali flussi di gas dalla Russia. Per quanto riguarda il patto Usa-Ue, l'aspirazione è anche quella, secondo la Commissione europea, di "ridurre l'intensità dei gas-serra di tutte le nuove infrastrutture di Gnl e dei relativi gasdotti", che la Ue si impegna a costruire per poter accogliere il gas liquefatto (compreso "l'uso di energia pulita per le operazioni in loco, la riduzione delle perdite e la costruzione di infrastrutture pulite e rinnovabili pronte per l'idrogeno").
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