Dubai: apre nel 2020 il Museum of the Future
Come annunciato in questi giorni dal Dubai Media Office, la complicata struttura bombata interna di questa avveniristica costruzione – neanche a dirlo uno degli edifici più complessi mai realizzati al mondo - è stata completata. Ora si entra nella seconda fase, quella del rivestimento esterno: facciate in acciaio inossidabile e vetro che riprendono gli intricati segni della calligrafia araba con versi poetici, a tema futuro ovviamente, scritti dallo Sceicco, da sempre appassionato compositore di strofe.
L’edificio, progetto da 136 milioni di dollari, in parte costruito con la stampa 3D, è opera dello studio Killa Design, che si è ispirato nella forma, un anello ovoidale metallico, ad alcuni concetti del Feng Shui, come il passato, il presente e l’ignoto.
Ma che cosa troveremo in questo museo, simbolo di una città continuamente sospesa tra il passato, con le sue radicate tradizioni islamiche, e il futuro, direzione che guida Dubai fin dalla sua nascita. Sarà un centro di ricerca, un incubatore di idee, destinazione per scienziati e menti creative di tutto il mondo. Ma avrà anche uno spazio dedicato ai visitatori che potranno sperimentare nuove tecnologie, cimentarsi con installazioni interattive, realtà aumentata ed esplorare le potenzialità dell’intelligenza artificiale.
Il Museo, che aprirà le sue porte al pubblico nel 2020, fa parte di una visione più ampia: rendere Dubai una smart city all'avanguardia e un hub globale per le tecnologie future ed emergenti. È già stato nominato il Ministro per l'intelligenza artificiale, il sito dell'Expo – che non a caso segue il tema “Connecting Minds, Creating the Future”- diventerà un quartiere dedicato all’innovazione e alle start up; la città promette inoltre di avere il primo governo che utilizzi solo blockchain entro il 2020, un quarto degli edifici realizzati con la stampa 3D e assemblati da robot entro il 2025 insieme al 25% dei trasporti a guida autonoma, con treni hyperloop e droni volanti.
Elisabetta Norzi