Emirati Arabi: al via i voli "Covid tested" per l'Italia
Un tampone molecolare 48 ore prima della partenza e un test antigienico rapido all'arrivo. Si viaggia così, a partire da questa settimana, dagli Emirati Arabi all'Italia. Sono i "voli Covid tested" che, con il doppio controllo alla partenza e all'arrivo, eliminano l'obbligo della quarantena fiduciaria di 10 giorni. Per ora saranno le tratte Emirates ed Etihad, in partenza da Dubai ed Abu Dhabi verso Roma, Milano e poi Venezia - dal primo luglio -, a creare il corridoio "Covid free" tra i due Paesi.
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Lodando la decisione, Paul Griffiths, amministratore delegato di Dubai Airports, ha dichiarato che si tratta di un passo importante verso la ripresa dalla pandemia e di una decisione vitale per far ripartire il settore del turismo. L'aeroporto di Dubai ha registrato un calo del traffico del 69% nel 2020, ma con 26 milioni di passeggeri, lo scorso anno è comunque rimasto l'aeroporto più trafficato del mondo.
La Iata, l'organizzazione internazionale delle compagnie aeree, prevede che la ripresa arriverà nella seconda metà di quest'anno: il numero totale di passeggeri aerei nel 2021 sarà inferiore del 52% rispetto al 2019, prima di rimbalzare all'88% nel 2022 e superare i livelli pre-pandemia nel 2023.
Intanto negli Emirati, complice il caldo che porta le persone a stare al chiuso e le nuove varianti – il Paese ha bloccato i voli anche con il Vietnam -, i casi sono leggermente aumentati, nonostante quasi l'82% della popolazione sopra i 16 anni abbia ricevuto almeno una dose di vaccino. E proprio questa settimana il Ministero della Salute ha deciso di permettere a chi è stato vaccinato con il cinese Sinopharm di ricevere una terza dose di Pfizer, oltre ad avere autorizzato l'uso di emergenza degli anticorpi monoclonali Sotrovimab, primo paese al mondo a consentire l'uso sui pazienti di questo farmaco, recentemente approvato dalla Food and Drug Administration americana. Il Ministero ha sottolineato che il medicinale può ridurre l'ospedalizzazione e le vittime fino all'85%, se somministrato come trattamento precoce. Vaccini, farmaci innovativi e un alto numero di tamponi, ha concluso il Ministero, sono le armi del Paese per continuare a fronteggiare il virus.
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