CORRISPONDENZA NORZI

Emirati Arabi: approvato l'uso del vaccino cinese per i lavoratori più a rischio

Via libera al vaccino anti Covid-19 per i lavoratori in prima linea ad alto rischio di contagio, come medici ed infermieri. Lo ha annunciato il Ministero della salute emiratino, dopo che i primi risultati della sperimentazione di fase III della vaccinazione a virus attenuato cinese-emiratina Sinopharm, hanno dimostrato che il vaccino è efficace e genera anticorpi. Si tratta, ha spiegato il Governo, di una approvazione di emergenza, in linea con le leggi locali che permettono una procedura accelerata in casi straordinari.

Secondo il presidente del Comitato clinico nazionale per il Coronavirus, Nawal Al-Kaabi, i risultati preliminari sono incoraggianti, ma gli studi continueranno, ha precisato. Non sono stati segnalati effetti collaterali severi, ha aggiunto, o sintomi pericolosi ed il vaccino è stato testato qui negli Emirati Arabi anche su 1000 volontari affetti da malattie croniche, senza complicazioni.

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Intanto la Sinopharm, dalla Cina, ha dichiarato pubblicamente che il vaccino potrebbe essere sul mercato già a dicembre, al costo di 150 dollari a dose, mentre si discute, anche sui media emiratini, dell'equità di una sua eventuale distribuzione: i Paesi più sviluppati del mondo, dove vive appena 13% della popolazione, ha già pre-acquistato la metà delle future dosi.

E come in Europa, anche qui i contagi sono di nuovo in deciso aumento: la percentuale dei positivi, sui tamponi effettuati, è passata dallo 0,4% del mese scorso allo 0,8% di questi ultimi giorni. Il Governo ha fatto sapere che la maggior parte dei contagi, ben l'88%, sono causati da cene e feste tra familiari ed amici. Solo il 10% è riconducibile al ritorno a scuola, che a Dubai è cominciata già da tre settimane, con obbligo di mascherina per insegnanti e studenti sopra i sei anni e distanziamento tra i banchi.

Con l'aumento dei casi anche i controlli si stanno facendo sempre più stretti: per chi infrange le norme anti Covid le multe sono salate, a partire da 800 euro per chi non indossa la mascherina correttamente o non rispetta il distanziamento sociale, fino a a oltre 10.000 euro per chi organizza feste a casa.

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