Emirati Arabi: in arrivo droni per stimolare la pioggia
E' un'estate più piovosa del solito negli Emirati Arabi. Non si tratta di pioggia del tutto naturale, però, come hanno dichiarato dal Centro di meteorologia nazionale, ma di cloud seeding, l'inseminazione delle nuvole. Tecnica che attraverso piccoli aerei, individuate le perturbazioni, lancia dei razzi di cristalli di sale per aumentare la densità delle nuvole e stimolare le precipitazioni.
E una nuova tecnica, meno costosa del tradizionale cloud seeding con gli aerei, guidata da ricercatori dell'Università inglese di Reading, è in fase di sperimentazione: presto saranno piccoli droni ad entrare nelle nuvole e a lanciare semplici scariche elettriche per favorire la pioggia. Secondo il Centro meteorologico, questa nuova tecnologia potrebbe sostituire completamente il tradizionale metodo di depositare particelle solide nel cielo.
Gli Emirati stanno investendo in ricerca per la cosiddetta “modificazione del clima” già dal 1990, e dal 2015 ogni anno vengono effettuale circa 200 missioni aeree di cloud seeding. L'obiettivo è ridare vita alle falde acquifere sotterranee, utilizzate per irrigare le coltivazioni e dalle industrie.
[Banner_Google_ADS]
Con una popolazione in rapida crescita, gli Emirati Arabi sono sotto pressione per trovare metodi più economici e sostenibili di approvvigionamento di acqua dolce, rispetto all'attuale dissalazione del mare, che peraltro ha un impatto molto pesante sull'ambiente: il 20% dell'energia del Paese viene utilizzato per togliere il sale dal mare. Tanto che si parla di "acqua dei ricchi, poiché nelle zone aride del mondo, solo i Paesi produttori di petrolio possono permettersi questi costosi ed inquinanti impianti: il 60% dei dissalatori mondiali si trova nel Golfo Persico, con l’Arabia Saudita al primo posto (detiene il 30% della capacità globale di dissalazione), seguita da Emirati Arabi, Kuwait e Qatar, ai quali si aggiunge anche Israele.
E proprio l'acqua sarà tra i protagonisti dell'imminente Expo 2020 Dubai: gli organizzatori hanno annunciato un calendario di oltre 200 eventi, con 10 settimane tematiche e 18 giornate internazionali, dedicati alle sfide e alle opportunità che tutti i 7,8 miliardi di persone dovranno affrontar per salvare il Pianeta Terra.
Elisabetta Norzi
[Banner_Google_ADS]