Francia: 120.000 "giubbini gialli", 2.000 blocchi stradali. Morta una manifestante
Il bilancio degli incidenti – divulgato dal Ministero dell'Interno - è pesante: registrati, in poche ore, un morto e 106 feriti - 5 dei quali in modo grave -; 52 i fermati. L'hanno chiamato il movimento dei "giubbetti gialli", quello che sta paralizzando la Francia; perché gli oltre 120.000 automobilisti in azione – ben oltre i 50.000 previsti -, indossano gilet catarifrangenti, nei circa 2.000 blocchi stradali in tutto il Paese. Fra le diverse forme di protesta anche le cosiddette “operazioni lumaca”, in cui si guida a velocità particolarmente ridotta per rallentare il traffico. La vittima di questa prima giornata è una manifestante, investita in una località della Savoia. Alla guida dell'auto una madre, che pare stesse portando la figlia dal medico, e che è stata colta dal panico quando si è vista circondata. Ma questo non ha fermato la mobilitazione, che in un qualche modo ricorda il cosiddetto movimento italiano dei “Forconi”. Tutto è nato spontaneamente, tramite il passaparola sul web, sull'onda di una crescente indignazione contro i rincari del carburante disposti dal Governo. A nulla sono valsi i finanziamenti, annunciati dall'Esecutivo, per favorire la rottamazione delle auto più inquinanti. A solidarizzare con i manifestanti – tra gli altri - Marine Le Pen e Jean-Luc Melenchon. E non deve stupire questa scelta di campo, delle 2 anime - destra e sinistra - del sovranismo francese. Anche perché i malumori sul prezzo della benzina si sono sommati a quelli contro la pressione fiscale, ma soprattutto ad un crescente malcontento verso l'azione politica di Macron, che ha portato ad una riduzione del potere d'acquisto per le classi meno agiate. Che la popolarità del Presidente sia ormai in caduta libera lo testimonia un sondaggio, secondo il quale il 73% dei francesi appoggerebbe le istanze dei giubbini gialli. Nel frattempo la tensione cresce; anche perché – dopo un iniziale approccio “soft” - la Polizia pare stia ora intervenendo duramente. Per sgomberare alcune decine di manifestanti – nei pressi del traforo del Monte Bianco – sono stati utilizzati gas lacrimogeni, che hanno provocato un'ondata di panico e proteste; così come a Parigi dove – al grido di Macron dimettiti – alcune persone avevano tentato di raggiungere l'Eliseo, prima di essere respinte dagli agenti in assetto antisommossa.
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