Grande incertezza, "la peggiore crisi politica". Ma c'è anche chi – come The Economist – è ben più esplicito, usando la tipica espressione francese “Merde!”. La Francia piomba nel caos e la stampa europea guarda con preoccupazione a quanto sta accadendo dopo la caduta del governo Barnier, durato soltanto tre mesi.
Opposizioni di sinistra e di estrema destra hanno votato ieri compatte la sfiducia in parlamento e gli occhi del mondo sono ora puntati su Parigi, in attesa che Macron parli alla Nazione. Il suo discorso è previsto alle 20 di questa sera.
Michel Barnier ha consegnato le sue dimissioni in mattinata, lasciando l’Eliseo dopo oltre un’ora di colloquio con il Presidente, che vuole risolvere al più presto la crisi e nominare un successore in 24 ore. Fra i papabili, il ministro della Difesa Sébastien Lecornu, che però oggi precisa di non essersi candidato a nulla. Nel totopremier anche Bernard Cazeneuve, ex ministro uscito dal partito socialista, e il centrista François Bayrou, da sempre molto vicino a Macron, su cui Le Parisien punta i riflettori, riferendo di un pranzo dei due all’Eliseo.
"È in corsa", avrebbe confermato al quotidiano parigino un dirigente di Renaissance, il movimento macroniano. E in piena crisi politica la Francia viene investita da un'ondata di manifestazioni e scioperi, forte segnale del malcontento sociale nei confronti dei provvedimenti governativi, con un nuovo braccio di ferro dopo le manifestazioni dei ferrovieri e degli agricoltori.
Nell’instabilità in cui sta sprofondando il paese risuonano, provocatorie, le parole pronunciate da Mosca: “La Francia era prospera – ha commentato il presidente della Duma di Stato – Macron l’ha portata alla crisi”.