Francia, non si ferma la rivolta. Macron ai genitori dei manifestanti: "Teneteli a casa"
Prosegue la bufera in Francia per l'uccisione di Nahel, 17 anni, martedì scorso da parte della polizia. Quasi mille fermi questa notte per gli incidenti, ma "minore intensità delle violenze", secondo quanto rilevato dal ministro dell'Interno, Gérald Darmanin. Se i fermi sono stati 994, la situazione è rimasta molto più calma della notte precedente a Parigi e nell'Ile-de-France, e lo sgombero di place de la Concorde - dove ieri sera era in corso una manifestazione non autorizzata - è avvenuto senza incidenti di grande rilievo. Nettamente diminuiti anche gli incendi, che sono scesi da 3.880 della notte precedente a 2.560. Oggi sono in programma, nel pomeriggio, i funerali del giovane Nahel, secondo quanto annunciato ieri dal sindaco di Nanterre. La cerimonia - secondo quanto trapelato - dovrebbe svolgersi in un clima di "discrezione".
Macron ieri ha lasciato il vertice Ue per presiedere una nuova riunione dell'unità di crisi che, però, non ha decretato lo stato di emergenza. Il presidente ha lanciato un appello ai genitori dei manifestanti: 'teneteli in casa' e ha definito la sommossa "un'inaccettabile strumentalizzazione della morte di un adolescente" annunciando un maggior dispiegamento di forze dell'ordine nelle strade. "Un terzo dei fermati sono giovani e giovanissimi" spiega e accusa i social, TikTok e Snapchat, di ospitare i richiami ad eventi violenti. In serata il governo ha ricevuto rappresentanti delle piattaforme per allertarli sulle loro responsabilità.
La Francia con la sua polizia è finita nel mirino anche dell'Onu, che le ha chiesto di affrontare "i profondi problemi di razzismo e discriminazione tra le sue forze dell'ordine". Un invito rispedito al mittente dal Quai d'Orsay, che l'ha giudicato "del tutto infondato".
Il poliziotto che ha ucciso il ragazzo intanto chiede perdono: 'Sono devastato, chiedo perdono, non volevo uccidere". La terza persona che era in auto con Nahel, e che tuttora non è stato rintracciato dalle autorità, ha parlato invece con Le Parisien, affermando di essere fuggito per paura che i poliziotti sparassero anche a lui. Ha aggiunto che Nahel era stato colpito e probabilmente per questo è inavvertitamente ripartito lasciando il pedale del freno. Ma avrà occasione di parlarne con gli inquirenti quando si presenterà alla polizia, nei prossimi giorni secondo quanto ha annunciato.
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