Futuro Wagner, il Gen. Paolo Capitini: "Ai russi servirà in Africa"
Il Generale e docente di storia militare Paolo Capitini analizza il futuro del gruppo paramilitare: "La parte Ucraina, per la Wagner, è forse oggi il settore più tranquillo".
"È la notizia di questa fine estate, la fine immediata di Prighozin - spiega Paolo Capitini, Generale e docente di storia militare - e il secondo di questi morti nell'incidente aereo che è Dmitrij Utkin, che è poi il reale fondatore della Wagner. Che ne sarà di questa organizzazione paramilitare? Che continuiamo a dire erroneamente essere un'organizzazione di mercenari. Bisogna invece riflettere che si tratta di un'emanazione, più o meno velata, del governo russo".
"Il governo russo - aggiunge Capitini - ha ancora bisogno di una forza paramilitare, non direttamente associabile alle sue forze armate e al suo governo? La risposta è al momento sembrerebbe di no. Se allarghiamo l'orizzonte rispetto alla guerra in Ucraina, gli interessi della Russia vanno anche al di la dell'Ucraina e ci portano in Africa. Dietro i numerosi colpi di stato dell'ultimo periodo dell'Africa subsahariana c'è in qualche modo l'aiuto della Wagner".
"La parte Ucraina per la Wagner - afferma - è forse il settore più tranquillo. Non c'è tanto bisogno in Ucraina, quanto invece c'è bisogno per i Russi della Wagner in Africa e, si sospetta, anche in alcune nazioni (le Repubbliche Baltiche) dove esistono forti minoranze russe e dove una certa opera di sobillazione e riscaldamento degli animi potrebbe essere funzionale a indebolire la Nato".
Nel servizio l'intervista al Gen. (Ris) Paolo Capitini
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