Gaza: forze israeliane recuperano i corpi di 6 ostaggi. Pare allontanarsi l'ipotesi di una tregua
Nella Striscia intanto proseguono le incursioni dello Stato Ebraico. Proteste filo-palestinesi a margine della Convention Dem di Chicago
Da terra e dal cielo, l'azione delle forze israeliane; per non dare tregua a ciò che resta dei gruppi armati a Gaza. Al Jazeera ha riferito della distruzione di un condominio, in un campo profughi nella parte centrale della Striscia; di un veicolo civile centrato a Rafah. Vittime che si sommano alle oltre 40.000 registrate dalle autorità dell'exclave. Colpita a Gaza City anche una scuola; dove secondo Tsahal era occultato un centro comando di “terroristi”. In realtà ospitava “sfollati”, ha fatto sapere un'agenzia gestita da Hamas. Di certo non una novità come questa guerra si giochi anche sul piano informativo.
Altro elemento chiave la sorte delle decine di ostaggi catturati il 7 ottobre. I corpi di 6 rapiti sono stati recuperati la notte scorsa nella zona di Khan Younis, nel corso di un'operazione che avrebbe coinvolto anche unità dello Shin Bet. Parrebbero insomma non esservi al momento le condizioni per un compromesso; anche alla luce del fallito attentato di domenica a Tel Aviv. Blinken è nel frattempo arrivato in Egitto, in vista di un nuovo round negoziale. Reduce dall'incontro con Netanyahu, il capo della diplomazia americana; che ha parlato dell'accettazione – da parte del Premier dello Stato Ebraico – della proposta di tregua presentata la settimana scorsa da Washington.
Dossier – quello mediorientale - con riflessi potenzialmente significativi sulla corsa alla Casa Bianca. Arresti - a margine della Convention Dem di Chicago – nel corso della manifestazione pro-Gaza; quando alcune persone hanno tentato di superare le barriere che li separavano dallo United Center. L'eco di quanto stava accadendo pare avere avuto un impatto sulla kermesse, che ha incoronato il ticket Harris-Walz; chiudendo di fatto la carriera politica di Joe Biden. “Chi protesta ha le sue ragioni”, ha ammesso il Presidente; che ha poi affermato come sia Hamas a tirarsi indietro dall'accordo su Gaza.
Quasi a replicare alle accuse di complicità, con Israele, per quanto sta accadendo nella Striscia. Per il resto la liturgia tipica di queste occasioni. A partire dagli abbracci sul palco, che hanno segnato il passaggio di consegne. Accettato suo malgrado dal commander-in-chief, al netto delle frasi di prammatica. “Scegliere Kamala è stata la mia miglior decisione”, ha detto. Per il resto lo speech è parso ad alcuni lo stesso che avrebbe tenuto in caso di nomination; indicando in Trump l'antitesi della democrazia, e definendolo “bugiardo” e “perdente”.
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