ESTERI

Gaza: forze speciali israeliane liberano 4 ostaggi da Nuseirat. “Non ci fermeremo”, annuncia Netanyahu

Nell'operazione, segnala Hamas, sarebbero rimasti uccisi almeno 210 palestinesi

“Non uccidetemi”, gridava Noa Argamani, mentre i miliziani di Hamas la trascinavano verso Gaza. Una sorta di calata negli inferi, per questa 25enne; la cui vicenda divenne simbolo dello choc vissuto dallo Stato Ebraico il 7 ottobre. 8 mesi dopo il ritorno alla luce, l'abbraccio ai suoi cari. Un'onda emozionale amplificata dall'inattesa telefonata del Presidente Herzog. Liberi, insieme a Noa, anche altri 2 giovani ed un uomo; anch'essi catturati in occasione del massacro al festival musicale nel deserto del Negev. A porre fine all'incubo un'operazione a sorpresa delle forze speciali israeliane a Nuseirat, nel centro della Striscia. Uno dei comandanti ha perso la vita; a fronte – secondo Hamas – di almeno 210 palestinesi uccisi. Il forum delle famiglie degli ostaggi – dopo aver parlato di “trionfo miracoloso” – è tornato ad incalzare l'Esecutivo sull'impegno a riportare indietro tutti i 120 rapiti.

Rivolgendosi anche alla comunità internazionale; è stato chiesto infatti che si faccia pressione su Hamas affinché accetti l'accordo per un cessate il fuoco. Senonché l'effetto per così dire “politico” del blitz di Tsahal e Shin Bet pare piuttosto un rafforzamento della linea dell'intransigenza di Netanyahu; che alle trattative parrebbe preferire la liberazione manu militari degli ostaggi. “Non ci fermeremo finché non avremo completato la missione”, ha tuonato. Dall'altra parte la marcia indietro del Ministro del Gabinetto di guerra Benny Gantz. Giorni fa aveva posto un ultimatum al Premier; intimandogli di cambiare strategia, anche sul futuro di Gaza, con l'idea di un coinvolgimento dell'ANP. Questa sera si ipotizzava la comunicazione, da parte del leader centrista, dell'uscita dall'esecutivo di emergenza; ma la conferenza stampa è stata cancellata, e la tempistica non pare casuale.

Da valutare ora le prossime mosse di Washington, che conta forti legami con Gantz, e che con il proprio “soft power” aveva cercato di frenare l'azione israeliana nella Striscia. Lunedì ottava visita di Blinken nello Stato Ebraico, dall'inizio della guerra; mentre si teme una nuova escalation anche al confine con il Libano.

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