Gaza: Hamas propone una tregua di 1 anno in cambio della sospensione degli attacchi alle IDF
La proposta, resa nota in queste ore, sarà consegnata ad Israele dai mediatori egiziani. Cresce intanto la pressione su Rafah
Tensione alle stelle nell'estremo lembo meridionale della Striscia; con l'intensificarsi di rumors circa un imminente avvio dell'offensiva di terra su Rafah: considerata da Israele l'ultimo bastione di Hamas a Gaza. Difficilmente immaginabili le conseguenze, vista la quantità abnorme di sfollati. Parrebbero inutili i warning di Washington; così come quelli delle autorità egiziane. Un'invasione – hanno sottolineato – metterebbe a rischio i rapporti bilaterali. Nella notte, però, nuovi attacchi aerei sulla città palestinese. Colpito a quanto pare un edificio residenziale; almeno 3 persone avrebbero perso la vita. Lascia senza fiato – nel frattempo – la conta delle vittime all'ospedale Nasser di Khan Yunis: 324, fa sapere l'ONU, i cadaveri finora recuperati fra le macerie. Una giovane vittima palestinese questa mattina anche in Cisgiordania, nel corso di un assalto delle forze dello Stato Ebraico a Ramallah.
Tutto ciò a poche ore dalla firma – da parte di Biden – del maxi-pacchetto di aiuti agli alleati, incluso Israele, per un valore complessivo di 95 miliardi. Vagamente messianici i toni dell'intervento del Presidente, dalla Casa Bianca. La legge di spesa approvata dal Congresso renderà gli Stati Uniti e il Mondo “più sicuri” - ha detto -; ponendo l'accento sul concetto della lotta ai “tiranni”. Due terzi dei fondi sono destinati all'Ucraina. Confermate anche le indiscrezioni di un invio segreto – già un mese fa – di missili a lungo raggio. Notizia che non ha stupito gli addetti ai lavori; l'ennesima – teorica – linea rossa superata. “La Russia raggiungerà comunque i suoi obiettivi”, ha commentato il Cremlino; che è tornato a sostenere come gli USA siano “direttamente coinvolti” nel conflitto.
Sul campo una sorta di corsa contro il tempo, per le forze di Mosca; determinate a massimizzare l'attuale situazione di vantaggio, prima che le forniture belliche americane possano produrre effetti operativi. In movimento, negli ultimi giorni, il fronte del Donbass. Zelensky dal canto suo accusa i vertici russi di voler sabotare il vertice che si terrà in Svizzera a giugno. In un simile quadro di escalation pare destinato a cadere nel vuoto l'appello di Papa Francesco: “una pace negoziata – ha ribadito - è meglio di una guerra senza fine”.
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