Gaza: pesanti raid israeliani dopo la conclusione del round negoziale di Doha
Le trattative per un cessate il fuoco nella Striscia riprenderanno la prossima settimana al Cairo
Piove sul bagnato nella Striscia; dove la conta delle vittime avrebbe ormai superato quota 40.000, e la situazione umanitaria “è in caduta libera”. Ha utilizzato proprio queste parole il Segretario Generale ONU Guterres; sottolineando come sia ora in circolazione – in ciò che resta dell'exclave – il virus della poliomelite. Come non bastassero le incursioni dal cielo; nella notte – ha riferito l'agenzia palestinese Wafa -, nuovi raid israeliani. Pesante – pare – l'impatto sulla cittadina di Al-Zaweida; dove sarebbero state colpite tende di sfollati ed abitazioni. Si è parlato della morte di 18 persone appartenenti alla stessa famiglia; tra cui molti bambini.
Mesto epilogo del round negoziale di ieri a Doha; nel quale i mediatori di Stati Uniti, Egitto e Qatar avevano tentato di definire un accordo accettabile da entrambi i belligeranti su cessate il fuoco e rilascio di ostaggi e detenuti. Una sorta di quadratura del cerchio; al di là delle formule di prammatica quali l'“atmosfera positiva”, la costruttività dei colloqui. Che proseguiranno comunque nei prossimi giorni al Cairo. Vede il bicchiere mezzo pieno il Cardinale Pizzaballa; instancabile nella sua opera di dialogo e riconciliazione.
“Le prospettive fanno ben sperare”, ha affermato il Patriarca latino di Gerusalemme; precisando tuttavia come non manchino ostacoli. Anche Biden aveva parlato di cessate il fuoco mai “così vicino”. “Un'illusione”, ha tuttavia replicato oggi un dirigente di Hamas; che ieri aveva respinto i risultati del vertice, definendoli non in linea con la proposta di luglio. I bombardamenti israeliani di questa notte parrebbero aver completato il quadro. Seppure lo stesso Presidente americano avesse ammonito i vari attori regionali a non “minare” il processo negoziale. Appello evidentemente inascoltato. Il Segretario di Stato Blinken è comunque già diretto in Medio Oriente per l'ennesima missione; con l'obiettivo di scongiurare il rischio di un'escalation regionale.
Il successo dei negoziati su Gaza, del resto, parrebbe l'unica possibilità per frenare la rappresaglia iraniana – e dei propri proxy - dopo l'uccisione a Teheran di Haniyeh. Non buone, però, le premesse. Ieri lo Stato Ebraico aveva effettuato strike su località del Libano meridionale, provocando – pare – 10 vittime. Nel mirino, secondo Tsahal, depositi di armi di Hezbollah. Che avrebbe poi risposto lanciando droni su un battaglione corazzato delle Forze israeliane.
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