Le monarchie arabe del Golfo, dal cui sostegno dipende in gran parte l'economia giordana, hanno assicurato oggi il loro appoggio al re Abdallah nella crisi in atto ad Amman, che ha visto una ventina di dignitari venire arrestati per un presunto complotto contro il sovrano, mentre il fratellastro dello stesso Abdallah, il principe Hamzah bin Hussein, ha detto di essere stato messo agli arresti domiciliari.
“Hamzah e gli altri hanno portato minacce alla sicurezza e alla stabilità" - ha detto oggi il vice primo ministro giordano al Safadi - "le indagini hanno messo in luce contatti con entità straniere", ha aggiunto sottolineando che "tutte le azioni, le mosse contenute, sono state stroncate sul nascere". "I servizi di sicurezza - ha continuato il vice premier citato dall'agenzia ufficiale Petra - hanno raccomandato a re Abdallah II di deferire tali attività al Tribunale per la sicurezza dello Stato. Il re ha preferito iniziare la conversazione con il principe Hamzah in un contesto ristretto".
"Una calunnia malvagia". Cosi la regina Noor, vedova di re Hussein e madre del principe Hamzah, ha invece definito le accuse delle autorità contro il figlio.