Guerra in Medio Oriente: Israele dichiara Antonio Guterres “persona non grata” nel Paese
Il Ministro Katz ha affermato che la decisione è una reazione alla risposta del Segretario ONU dopo l'attacco missilistico di Teheran di ieri, “in cui non ha menzionato l'Iran per nome e non ha condannato inequivocabilmente la sua grave aggressione”
Eventi di inaudita gravità si susseguono a ritmo serrato nell'intero Quadrante. Dove si prefigurano a questo punto scenari distopici; alcuni analisti paventano addirittura il rischio di una “saldatura” con il conflitto russo-ucraino. Ovvero l'”ipotesi armageddon”. Che si sia davvero sull'orlo del precipizio ne è consapevole il Papa; che ha indicato il 7 ottobre come giornata di preghiera e di digiuno per la pace.
Ma è piuttosto il linguaggio della forza a prevalere in Medio Oriente. Tanto screditata l'azione dei forum multilaterali che oggi Israele ha addirittura dichiarato il Segretario Generale dell'ONU Guterres “persona non grata”. E mentre prosegue l'operazione di terra nel sud del Libano contro Hezbollah, la progressiva demolizione della periferia sud di Beirut quasi non fa più notizia. Nelle scorse nuovi raid aerei; forse una risposta al massiccio barrage missilistico iraniano di ieri sullo Stato Ebraico. A quanto pare accompagnato, a Gaza, e in Cisgiordania, da manifestazioni di giubilo della popolazione palestinese. Una svolta, l'attacco, per Teheran; che fino ad ora – anche dopo l'eliminazione di Nasrallah – pareva intenzionata ad evitare un coinvolgimento diretto.
Quanto agli esiti di questo strike di ampia portata – nel quale sarebbero stati utilizzati anche missili ipersonici -, le rispettive dichiarazioni divergono. Pare comunque che gran parte degli ordigni siano stati intercettati dall'Iron Dome e dall'antiaerea americana. Netanyahu ha minacciato “conseguenze” per l'Iran; dove i voli sarebbero stati tutti cancellati fino a domani pomeriggio. Infiammata, però, la retorica dei vertici della Repubblica Islamica. Dal Presidente Pezeshkian un monito a Israele: se “vuole commettere un errore, riceverà una risposta molto più schiacciante”, ha tuonato. Mentre la Guida suprema Khamenei ha puntato il dito contro la presenza militare di Stati Uniti e Paesi UE.
Dall'altra parte accuse sostanzialmente speculari di von der Leyen. Le ombre di questa guerra paiono nel frattempo allungarsi sul Vecchio Continente, con episodi sempre più inquietanti: a Copenaghen due esplosioni nei pressi dell'ambasciata israeliana; tensione anche a Stoccolma, con report di colpi d'arma da fuoco diretti contro la sede della rappresentanza diplomatica dello Stato Ebraico. Conflitto in Medio Oriente che si conferma infine tema caldo della campagna elettorale americana. Nel dibattito tv tra i candidati vicepresidenti sia Walz sia Vance avrebbero in un qualche modo dribblato la domanda fatidica: ovvero se sostengano un attacco preventivo di Israele all'Iran.
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