Guerra russo-ucraina: Lavrov apre a negoziati senza “precondizioni”, ma ritiene inutile una tregua

Indiretta conseguenza – pare - del conflitto in corso, il disastro aereo del volo della Azerbaijan Airlines. Prende corpo l'ipotesi che a colpire il velivolo sia stata l'antiaerea russa, in allerta anti-droni

Sempre potenti, da un punto di vista simbolico, le scelte del Papa. Che ha aperto la seconda Porta Santa al penitenziario romano di Rebibbia; per coinvolgere tutta la popolazione carceraria nel Giubileo della Speranza. Speranza soprattutto di un futuro senza conflitti. Da qui, nel corso dell'Angelus, l'invito a pregare per la “Pace nel Mondo intero”. A partire dall'Ucraina; dove quasi 3 anni fa – con l'invasione russa – si innescò quel sommovimento geopolitico che avrebbe portato a cascata a sempre nuovi focolai di crisi.

Nell'anno nuovo potrebbero esservi le condizioni per una soluzione negoziata del conflitto; con l'avvio dell'Amministrazione Trump. Se i segnali provenienti dalla nuova squadra di Washington “saranno seri”, “ovviamente risponderemo”, ha assicurato il Ministro degli Esteri russo. Messaggi da interpretare, quelli di Lavrov. Ha parlato infatti di un'assenza di “precondizioni”, da parte russa; ma ha escluso l'ipotesi di un semplice cessate il fuoco, invocando piuttosto “accordi affidabili”: un riferimento forse ai precedenti Protocolli di Minsk. Soprattutto ha posto l'accento sulla necessità di elezioni in Ucraina, ritenendo illegittima la Presidenza Zelensky. E poi una rivelazione; con l'intento probabilmente di rompere l'unità del fronte occidentale. Secondo Lavrov infatti la Francia avrebbe contattato più volte il Cremlino su canali riservati per “stabilire un dialogo”, ma “senza coinvolgere Kiev”.

Schermaglie prodromiche alle trattative, forse. Seppure paia difficile ipotizzare una partecipazione di Mosca a colloqui di pace, vista l'attuale situazione sul campo. Con gli ucraini ancora presenti nel territorio della Federazione, in ciò che resta del saliente di Kursk. Dall'altra parte continui guadagni territoriali russi nel Donbass; improbabile, allora, che Putin rinunci al momentum. Notevole poi l'impatto delle operazioni dell'intelligence di Kiev. Dopo il clamore per l'omicidio del Generale Kirillov, i servizi russi hanno arrestato una persona accusata di voler posizionare un ordigno sotto l'auto di un alto dirigente del Ministero della Difesa. In questo quadro continui raid da remoto, da entrambe le parti, su obiettivi in profondità.

Proprio la massima allerta anti-droni potrebbe essere all'origine del disastro aereo del volo della Azerbaijan Airlines, originariamente diretto a Grozny. Pare infatti prendere corpo l'ipotesi che il velivolo fosse stato danneggiato in quota dalla contraerea russa. Stando ad alcuni resoconti, del resto, la Cecenia sarebbe stata attaccata da droni proprio il 25 dicembre. Euronews ha parlato nelle scorse ore di un missile terra-aria, citando fonti del Governo di Baku. Si attende a questo punto l'analisi della scatola nera. Almeno 38 le vittime; 30, circa, i sopravvissuti. In giornata anche la temporanea sospensione delle attività in 4 aeroporti di Mosca. Le autorità hanno parlato di ragioni di sicurezza, senza tuttavia entrare nel dettaglio.

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