Guerra russo-ucraina: Orban invoca un cambio di strategia dell'UE. Dura replica di von der Leyen
Il conflitto in corso è stato uno dei temi caldi della Plenaria odierna del Parlamento Europeo
Non un segnale incoraggiante – per i vertici di Kiev – l'annunciato rinvio del vertice di Ramstein del 12 ottobre. L'uragano in Florida avrebbe indotto Biden a posticipare il viaggio in Germania; dove si sarebbe dovuto fare un punto sull'andamento del conflitto, e ragionare sulla questione irrisolta dell'utilizzo delle armi a lungo raggio. A sostegno di chi invoca cautela, le anticipazioni dell'ultimo libro di Bob Woodward. Il giornalista che contribuì a fare emergere lo scandalo Watergate ha infatti rivelato come secondo l'intelligence americana – a pochi mesi dall'avvio della guerra – Putin stesse seriamente valutando l'utilizzo di armi atomiche.
L'attuale situazione sul campo parla invece di un progressivo avanzamento russo su più fronti; specie nel Donetsk. Pressione difficilmente sostenibile, in prospettiva, per le forze del Paese aggredito. La risposta è allora spesso asimmetrica, con attacchi da remoto sul territorio della Federazione. Stessa cosa dall'altra parte. Il conflitto in corso è stato forse il tema chiave dell'odierna Plenaria dell'Eurocamera; con l'atteso intervento di Orban, chiamato a presentare le priorità della presidenza di turno ungherese del Consiglio UE. Di fronte ad un emiciclo per lo più ostile ha invocato un cambio di strategia; chiedendo che l'Europa si schieri per un cessate il fuoco. Stiamo “perdendo” in Ucraina; “e voi – ha aggiunto - vi comportate come se non fosse così”, “ci saranno sempre più morti”. Ha inoltre bollato come ipocrite le critiche riguardo i legami energetici tra Mosca e Budapest; a suo avviso infatti dall'inizio della guerra i Paesi UE avrebbero acquistato petrolio russo – raffinato in India e Turchia – per 8 miliardi e mezzo.
Un muro, però, di fronte al Premier magiaro. “Il Mondo è stato testimone delle atrocità russe” - ha tuonato von der Leyen -, “ma c'è ancora chi dà la colpa” “non all'invasore ma all'invaso”. Ha inoltre sostanzialmente accusato il Governo ungherese di aprire le porte dell'Unione ad interferenze russe e cinesi. Visioni agli antipodi anche su altri dossier: dalla difesa delle frontiere europee al Green Deal. Dai Liberali la proposta di sospendere il diritto di voto dell'Ungheria. Quanto agli europarlamentari delle forze di sinistra, al termine del discorso di Orban hanno intonato “Bella ciao”; per esprimere tutto il proprio dissenso.
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