Guerra russo-ucraina: Zelensky rivendica nuovi avanzamenti nella regione di Kursk

Nuovi sviluppi, intanto, sulla vicenda del sabotaggio ai gasdotti Nord Stream

Duello di propaganda fra i belligeranti; e nebbia di guerra sullo sviluppo delle operazioni ucraine nella regione di Kursk: l'incursione che ha momentaneamente ribaltato la percezione dell'andamento del conflitto; offrendo a Kiev una potente leva politica. Sui canali telegram filo-russi si parla di stabilizzazione della linea del fronte. Valutazione che cozza tuttavia con lo stato di emergenza dichiarato oggi anche nella contigua oblast di Belgorod; e ciò dopo una nottata di raid con ondate di droni. Fase forse decisiva del conflitto; secondo il Wall Street Journal Mosca starebbe ritirando parte dei propri contingenti del Donbass, per far fronte al contrattacco ucraino.

Truppe in arrivo, a Kursk, anche dall'exclave russa di Kaliningrad; è quanto ha riferito il Ministro della Difesa lituano nel corso di un incontro con Zelensky. Che al netto dei progressi rivendicati anche in queste ore pare stia giocando una sorta di all-in nell'offensiva transfrontaliera in corso: si è parlato infatti dell'utilizzo della riserva strategica; in un momento peraltro nel quale Kiev sembrava stentasse a reperire personale da inviare in prima linea. Che l'alleato d'oltreoceano fosse all'oscuro di questa iniziativa era parso sin dal principio improbabile. A dissipare ogni dubbio Joe Biden, che ha rivelato senza alcuna remora come i funzionari di Washington siano in costante contatto con quelli ucraini.

L'incursione “sta creando un vero dilemma” per Putin, ha aggiunto il Presidente americano. Che deve far fronte tuttavia ad una potenziale vulnerabilità sul fronte domestico a seguito di uno scoop del New York Times. Stando al quotidiano Hunter Biden avrebbe infatti chiesto l'aiuto del Dipartimento di Stato – quando il padre era vicepresidente – per realizzare un progetto energetico in Italia per la compagnia ucraina Burisma, del cui consiglio di amministrazione faceva parte. Rivelazioni che si sommano agli sviluppi del dossier forse in assoluto più scottante: il danneggiamento dei gasdotti Nord Stream. Secondo la stampa tedesca uno dei presunti sabotatori – un 44enne ucraino residente in Polonia – sarebbe riuscito a sfuggire agli inquirenti, dopo l'emissione di un mandato d'arresto europeo. Vicenda che pare non aver inciso – tuttavia – sulla postura dell'Esecutivo di Berlino; un cui portavoce ha ribadito come sia intenzione della Germania sostenere Kiev per “tutto il tempo necessario”.

[Banner_Google_ADS]

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy