I militari ucraini asserragliati nell'acciaieria di Mariupol si sono arresi, secondo fonti russe
Evacuati dall'acciaieria Azovstal di Mariupol 264 militari ucraini, di cui 53 feriti, dopo diverse settimane di asserragliamento. Le immagini sono state diffuse dal Ministero della Difesa russo. Si vedono soldati di Kiev che vengono perquisiti, fatti salire su degli autobus, mentre i feriti vengono trasportati in barella e curati. Le autorità ucraine della città si aspettano che i militari catturati vengano scambiati con altri prigionieri russi, ma a Mosca parlamento, deputati e il procuratore generale allontanano l'ipotesi, tra richieste di condanne a morte e riconoscimento nella lista delle organizzazioni terroristiche. A stretto giro risponde il presidente Zelensky che assicura: “Vinceremo perché questa è la nostra terra”. In Ucraina sono arrivati 42 investigatori della Corte penale internazionale, assieme a scienziati forensi e altro personale di supporto per indagare sugli eventuali crimini di guerra commessi durante il conflitto. La Russia avverte: “Porti ucraini minati, la navigazione è pericolosa per esportare il grano”. Sospesi intanto i colloqui di pace tra Mosca e Kiev. Mentre dopo la luce verde del parlamento di Helsinki, domani Svezia e Finlandia chiederanno insieme l'ammissione nella Nato. Il Cremlino con il suo portavoce Peskov attribuisce all'Occidente la responsabilità di avere isolato Mosca e ritiene “le azioni contro la Russia una vera guerra”, definendo poi la politica energetica dell'Ue come un “suicidio economico”.
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