Il Senato Usa blocca gli aiuti militari per l'Ucraina. Kiev: "Non rinunceremo a un solo pezzo della nostra terra"
I Repubblicani non ascoltano Biden e affossano i fondi per l'Ucraina in Senato, con 51 no e 49 sì. Poco prima del voto l'appello del presidente Usa: “Senza quei soldi faremo il più bel regalo a Putin, che non si fermerà e punterà ai paesi Nato”. Appello caduto nel vuoto ed impasse che aumenta la possibilità che il Congresso non riesca ad autorizzare gli aiuti militari per 61 miliardi di dollari. A stretto giro la reazione di Kiev: “Indipendentemente da come gli altri Paesi voteranno le proposte a sostegno dell'Ucraina, non rinunceremo a un solo pezzo della nostra terra. Trarremo conclusioni, ricaricheremo le nostre armi e continueremo a distruggere il mostro russo”. Ma le speranze non sono ancora perse: in un incontro a Washington i funzionari ucraini hanno presentato al governo e all'industria bellica americana una lista di armamenti necessari alla guerra contro la Russia. Tra le richieste droni, aerei e sistemi di difesa. A sperare nel fallimento delle trattative è il Cremlino che fa sapere: “Speriamo che il Congresso Usa blocchi i fondi per l'Ucraina”. Russia che ha fissato la data per le prossime elezioni presidenziali: saranno il 17 marzo. Mentre sul campo di battaglia le truppe di Putin intensificano gli attacchi contro impianti energetici ucraini. In un giorno oltre 80 raid aerei, che hanno causato vittime civili. Nel frattempo al vertice virtuale dei leader del G7, il presidente ucraino Zelensky torna a chiedere un ulteriore supporto agli alleati occidentali.
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