GUERRA IN MEDIO ORIENTE

Israele attacca l'Iran. Teheran minimizza, secondo media arabi non risponderà

Tajani: "Rischio escalation c'è, ma la diplomazia lo scongiura"

Il rischio escalation rimane dietro l'angolo e ormai sta diventando la normalità nello scenario mediorientale. Nella notte piovono bombe sull'Iran per oltre tre ore. Un raid aereo dell'Idf, parrebbe solo su obiettivi militari: 20 quelli messi a centro e due i soldati uccisi. Nel mirino sistemi di difesa aerea, impianti di produzione missilistica, lanciatori di missili terra-terra e basi militari. Un attacco a più fasi e a più livelli, con esplosioni anche in Siria, secondo Tel Aviv, come risposta ai lanci di missili contro Israele dell’1 ottobre.

L'Idf avverte: “Teheran pagherà un prezzo elevato se inizierà un nuovo ciclo di escalation”. Dura la condanna di Hamas dopo il raid, mentre il Paese teocratico da una parte minimizza, parlando di debole azione, dall'altra promette: “Li umilieremo”. Ma la rete Sky News in arabo, al contrario, anticipa: “L'Iran ha informato Israele, attraverso un intermediario straniero, che non risponderà con le armi”. Ne è convinto anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che assicura non ci siano italiani coinvolti e si dice fiducioso, grazie alla diplomazia, di scongiurare l'escalation.

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