Israele: Blinken a Tel Aviv per cercare un'intesa su cessate il fuoco a Gaza e in Libano

Nella notte nuovi, pesanti, strike su Beirut. Hezbollah ha risposto con lanci di razzi; nel mirino anche una base dell'intelligence militare dello Stato Ebraico

Nelle scorse ore una recrudescenza di attacchi su ambo i lati del confine israelo-libanese: da tempo epicentro del conflitto; seppure resti avvolto nella nebbia di guerra l'andamento dell'operazione di terra di Tsahal. Lampi, nella notte, sulla periferia sud di Beirut. Le autorità locali hanno parlato di almeno 13 morti e decine di feriti in un bombardamento nei pressi dell'ingresso di un ospedale. Nel mirino – secondo le IDF depositi di armi e centri comando di Hezbollah; inclusa una base navale del “Partito di Dio”. Che ha replicato con barrage di razzi verso lo Stato Ebraico. Ignote le conseguenze. Fra gli obiettivi una batteria dell'Iron Dome, e ancora una base dell'intelligence delle forze armate nelle vicinanze di Tel Aviv. Dove è oggi arrivato Blinken, nell'ennesimo tour mediorientale. Palese, con le Presidenziali ormai alle porte, la volontà dell'Amministrazione Biden di giungere ad un'intesa quantomeno su Gaza; dopo la morte di Sinwar. Che permetta il ritorno degli ostaggi ancora in vita.

Il Segretario di Stato americano discuterà anche del piano di Washington per un cessate il fuoco in Libano; lo scopo pare sia un'espansione dell'area dove sarebbe interdetta la presenza di Hezbollah. E ciò grazie anche ad un rafforzamento dell'operatività di Unifil. Abnormi, dall'altra parte, le condizioni che sarebbero state poste da Israele. Fra le quali la possibilità di operare ad libitum nello spazio aereo libanese; oltre ad un impegno sul terreno – nell'ambito di una “forza attiva” - per impedire che Hezbollah si riarmi. Con simili premesse è difficile pensare ad una cessazione delle ostilità. Più probabili piuttosto scenari di guerra su scala regionale, nell'attesa dell'annunciata rappresaglia per l'attacco missilistico iraniano del I ottobre.

“Tutti i nostri vicini ci hanno assicurato che non permetteranno che il loro territorio o spazio aereo venga utilizzato contro la Repubblica islamica”, ha dichiarato il capo della diplomazia di Teheran. Nel frattempo, in vista del redde rationem, Israele rafforza la vigilanza sul fronte interno. Nuova raffica di arresti, a Gerusalemme Est, di giovani sospettati di aver pianificato attacchi per conto dell'Iran.

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