ESTERI

Israele: con il cambio del Presidente USA tornano le minacce dell’Iran

La corrispondenza settimanale di Massimo Caviglia

Mentre in Israele le vaccinazioni anti Covid procedono al ritmo serrato di 100 mila al giorno, il cambio alla Presidenza degli Stati Uniti sta già avendo i primi effetti in Medio Oriente. Oggi le Guardie della rivoluzione islamica iraniana hanno fermato nei pressi dello Stretto di Hormutz un cargo che viaggiava da un porto saudita verso gli Emirati Arabi con 7 mila tonnellate di etanolo, sequestrato per “rischio di inquinamento ambientale” e scortato verso un porto iraniano. Gli Emirati Arabi hanno recentemente sventato un attentato terroristico iraniano che avrebbe dovuto avere luogo ieri a Dubai, nel primo anniversario dell'uccisione del generale Soleimani. I servizi di intelligence degli Emirati hanno arrestato tra Abu Dhabi e Dubai una banda di iraniani accusata di aver pianificato gli attacchi. 
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Ma il governo di Teheran è andato oltre, comunicando all’Agenzia atomica delle Nazioni Unite lo stop alle ispezioni e di aver iniziato ad arricchire l'uranio al 20 percento nell’impianto nucleare sotterraneo di Fordo. La nota ha preoccupato anche l’Unione Europea e il premier israeliano Netanyahu, il quale ha affermato che è la prova che l'Iran sta per ottenere armi nucleari ma che Israele non lo permetterà. Il leader supremo ayatollah Khamenei ha quindi allertato i suoi alleati Hezbollah in Libano e Hamas a Gaza avvertendoli di essere pronti a radere al suolo Tel Aviv e Haifa qualora venisse compiuta qualche azione contro l'Iran. Alle minacce Teheran ha abbinato un goffo tentativo di depistaggio: sempre ieri, nel primo anniversario della morte di Soleimani ucciso da un drone americano un anno fa, dopo aver giurato vendetta contro gli assassini del Generale, il Ministro degli Esteri iraniano Zarif ha messo in guardia il Presidente degli Stati Uniti dai servizi segreti israeliani, che starebbero tramando di colpire obiettivi americani in modo da far ricadere la colpa su Teheran e creare un “casus belli” per attaccare le centrali nucleari iraniane.

Massimo Caviglia 
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