Israele dice no al prolungamento della tregua
Ad affermarlo il quotidiano israeliano Haaretz. L'ONU invece chiede a gran voce che questa pausa dei combattimenti si traduca in uno stop permanente del conflitto
È iniziata la consegna del quinto gruppo di ostaggi alla Croce Rossa a Gaza ma la tregua tra Hamas e Israele sembra avere le ore contante. Lo stato ebraico denuncia una violazione del cessate il fuoco nel nord della striscia dopo l'esplosione di tre ordigni e, secondo il quotidiano israeliano Haaretz, non ci sarebbe la volontà di proseguire con la pausa del conflitto, destinata a scadere domani. L'ONU invece chiede a gran voce che questa pausa dei combattimenti si traduca in uno stop permanente del conflitto: "Non ci può essere pace in Medio Oriente senza una soluzione di lungo termine”, afferma l'ambasciatore palestinese e chiede l'ingresso a pieno titolo nelle Nazioni Unite.
Oltre la guerra a colpire i civili palestinesi ci sono anche le malattie: una valutazione dell'Oms sui rifugiati rileva diarrea diffusa e infezioni respiratorie tra bambini e neonati, senza possibilità essere curati. Anche i pazienti con malattie croniche come cancro, malattie cardiache o diabete non ricevono alcun trattamento. Fonti egiziane denunciano che Israele ha bloccato l'ingresso di 58 ambulanze a Gaza provenienti da vari Paesi del mondo: solo 18 sarebbero entrate dal valico di Al-Awja, nel Sinai centrale, e 11 sono in attesa da due giorni.
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