Israele: il Generale Kochavi nominato capo di Stato Maggiore dell'Esercito
Ma l'attenzione dei media è tutta focalizzata sulla visita del Presidente del Ciad, un Paese islamico che non aveva relazioni diplomatiche con Israele.
Dopo i recenti viaggi in Oman e Abu Dhabi, l'incontro col presidente Idriss Deby segna un altro punto a favore di Netanyahu, quasi vicino a stringere legami ufficiali anche con il Bahrain e il Sudan.
Ma a guastare la festa al premier è stata la nomina del Generale Kochavi a capo di Stato Maggiore dell'Esercito, ultimo sgambetto a Netanyahu dall'ex ministro Lieberman prima delle dimissioni dal dicastero della Difesa.
In vista della scadenza del mandato del Generale Eisenkot il 15 gennaio prossimo, Netanyahu aveva in mente di incaricare il Generale Zamir, ma Lieberman ha proceduto alla nomina di Kochavi approfittando proprio dell'assenza del premier in viaggio.
Il delicato incarico non era stato coordinato a causa delle divergenze di opinione fra il premier e l'ex ministro sulle politiche per la Striscia di Gaza e Hamas, il che ha portato Netanyahu a nominare subito Zamir come vice capo di Stato Maggiore per equilibrare le decisioni da prendere.
E sempre in queste ore il Qatar sta valutando le modalità di trasferimento ad Hamas degli ulteriori finanziamenti dopo l'invio, in grosse valigie, dei primi 15 milioni di dollari, dei 90 promessi in 6 rate mensili.
Pare che a Doha abbiano intuito che consegnare bagagli pieni di soldi in contanti a un gruppo terrorista possa risultare un boomerang politico.
Un documento, diffuso internamente tra i funzionari del Qatar, sostiene che il trasferimento di denaro ad Hamas sia una mossa "problematica", che porterebbe a una serie di critiche anche da parte dell'Autorità Palestinese, che vorrebbe gestire direttamente le somme.
Nel testo si evidenzia come il trasferimento di denaro rafforzi la visione negativa del Qatar come finanziatore del terrorismo, sottolineando che - invece di essere visto come aiuto alla popolazione di Gaza - il versamento venga percepito come finanziamento all'ala militare di Hamas.
Già lo scorso anno alcuni Stati arabi avevano interrotto i legami con Doha, accusando lo Stato di sostenere il terrorismo in tutta la regione, e "la richiesta di ottenere il finanziamento in contanti, così da aggirare ogni monitoraggio, rafforza l'ipotesi che gran parte del denaro andrà alle strutture militari", sostiene il documento.
Massimo Caviglia